Amore incondizionato è Amore vero
Tutti vorremmo essere amati così come siamo.
Desideriamo anche amare, dare ciò che siamo.
Donare amore e ricevere amore sono le due facce complementari dell’amore vero.
L’amore incondizionato è anche tra gli obiettivi spirituali dell’essere umano.
Esso ha sede nel cuore, nel nostro nucleo essenziale.
Amare se stessi come si è, e gli altri come sono, è una via di crescita e realizzazione.
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Amore incondizionato: che cos’è
L’amore è per sua natura incondizionato. Dunque in teoria la parola “amore” non avrebbe bisogno di atri aggettivi. Sarebbe già completa così. I mistici e i ricercatori spirituali lo chiamano semplicemente amore. Perché allora c’è l’esigenza di specificare ulteriormente, aggiungendo l’aggettivo “incondizionato”?
Nel linguaggio comune spesso si usano i termini “vero amore”, “amore vero”, “Amore con la A maiuscola”. Nel livello medio di comunicazione sociale c’è evidentemente bisogno di operare una distinzione fra l’amore puro e i surrogati dell’amore. Si vuol distinguere fra amore incondizionato e amore condizionato. Quest’ultimo in verità non è amore. Qui useremo i termini “amore incondizionato”, “amore vero”, “amore puro” come sinonimi.
La natura dell’Amore vero
L’amore incondizionato è un’energia che possediamo in quanto esseri umani. Fa parte del nostro potenziale umano. E’ una qualità del nostro Essere. Come tale, ha una sua natura specifica. Essa possiede alcuni tratti distintivi. Eccoli:
- Fluidità. L’amore vero non è statico, ma si muove. E’ in espansione. Fluisce, scorre come l’acqua. Vuol essere condiviso.
- Libertà. L’amore vero è libero. Può fiorire solo nella libertà. Di contro, esso si blocca e appassisce nella costrizione e nel condizionamento. L’amore non è generato da fattori esterni, non dipende dagli altri. Persone e situazioni saranno tutt’al più un agente attivatore, affinché colui che ama accetti di abbracciare la via dell’amore.
- Interiorità. L’amore è di chi lo prova, è di chi ne fa esperienza nel proprio cuore. E’ lì che sboccia. Viene da dentro. E’ una qualità dell’Essenza, che è il nostro nucleo.
- Profondità. L’amore vero dunque non appartiene alla sfera dell’ego, della personalità, che è lo strato più superficiale. Non ha nemmeno a che fare con l’immagine esteriore che abbiamo di noi stessi. L’amore è proprio dell’Essere, del vero Sè.
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Amore senza condizioni
Per amore incondizionato intendiamo un amore senza condizioni. Allora viene da chiedersi: cosa sono queste condizioni? Cosa c’entrano con l’amore? Perché sono importanti per distinguere l’amore vero dal “non amore”?
La condizione è una limitazione. E’ un presupposto che vincola qualcos’altro o qualcun altro. La condizione è una riserva. Quando si cade nell’amore condizionato? Quando si crede di amare ma in realtà non è così? Ecco qualche esempio.
- “Ti amo ma… “. Evidentemente c’è un ostacolo che non si vuol superare.
- “Posso amarti se…”. Si vuol far rientrare l’amore all’interno di un contesto in cui ci si illude di sentirsi al sicuro.
- “Ti amo però….”. Si mettono, come si suol dire, le mani avanti. Si cerca di tenere sotto controllo la situazione.
Tali condizioni derivano da stati mentali ed emotivi che hanno a che fare con l’ego. Eccone alcuni.
- Paure. Sono alla base della sottomissione e della rassegnazione nel subire condizioni in relazione.
- Giudizi. Sono alla base del ricatto emotivo e dell’imposizione di condizioni nella relazione
Allora, l’amore incondizionato è amore puro, senza i compromessi provenienti dall’ego.
Amare incondizionatamente è amare a prescindere
Da quanto detto si comprende che l’amore puro è a monte, rispetto a pensieri, emozioni e comportamenti. I quali non sempre sono incondizionati. Spesso anzi sono condizionati dall’ego, dalla personalità. Ciò forse significa che dovremmo amare l’altro solo se si comporta bene con noi, mettendo da parte il suo ego? No. Sarebbe ancora porre una condizione al nostro amore. Amare incondizionatamente significa voler bene all’altro indipendentemente da ciò che fa, pensa, dice. E’ una benedizione del cuore che si prova anche quando la relazione in sé è difficoltosa. E’ poter operare una distinzione tra l’amore vero, che rimane, e la relazione, che per varie vicende può anche interrompersi.
Amare incondizionatamente se stessi è volersi bene anche quando si attraversa un disagio. E’ accettarsi così come si è, a prescindere da come ci si sente nel momento. Una benedizione verso se stessi anche con i propri limiti. E’ una benevolenza di fondo verso i propri condizionamenti, che non è indulgenza né severità, ma neutrale accettazione.
L’amore incondizionato è come un fiume che scorre sopra e sotto terra. A volte è manifesto, a volte sta dietro le quinte. Ma c’è sempre.
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Che cosa l’Amore incondizionato non è
A questo punto sorgono altre domande.
- Da dove nasce il fraintendimento che porta a scambiare per amore altre forme di appagamento passeggero del sentire?
- Da dove nascono i dubbi sui propri o gli altrui sentimenti?
- Cos’è che ci fa esclamare, ad un certo punto di una relazione “Pensavo fosse amore, invece era un calesse”?
C’è molta confusione in merito. L’ignoranza collettiva dilaga, alimentata dalla falsa morale e da un’educazione carente sul lato del sentire. Vi contribuiscono canzoni “romantiche” strappalacrime, dense di luoghi comuni.
Facciamo un po’ di chiarezza.
L’amore incondizionato non è subire
Amare incondizionatamente non significa lasciare che l’altro faccia di noi ciò che vuole. Amare l’altro così com’è non è cadere nelle sue mani dicendo sempre “Sì”. Al contrario, è non accettare condizioni che siano irrispettose del proprio Essere. Ciò implica se necessario dire “No” all’altro, quando la sua modalità di relazione non collima con l’amore per noi stessi.
L’amore incondizionato non è un’emozione
L’amore incondizionato non è un sentimento. Non ha nulla a che fare con impulsi di eccitazione, euforia, invaghirsi, infatuazione, essere attratti, seduzione, passione. Tutto ciò può accendere, può destare i sensi, come una scintilla, ma non è ancora amore vero. E’ un inizio, è amore in fase embrionale. Il seme dell’amore incondizionato, ma per diventare tale necessita di un percorso. E’ un fiore in boccio: potrà fiorire o appassire. Dipende da chi lo prova.
Amore e meditazione
Che fare allora quando ci coglie il “colpo di fulmine”? Occorre guardarsi dentro. Non significa essere dubbiosi o scettici su quanto sta impattando il cuore, ma essere presenti a tale intensità. Stando nel sentire possiamo vedere dove ci porta. La meditazione è di grande aiuto, perché ci permette di ascoltarci. Meditando facciamo spazio dentro noi stessi e possiamo comprendere meglio cosa ci sta succedendo. Oltrepassando alcune barriere della personalità, possiamo orientarci a quel contatto profondo con la nostra interiorità, che è sede dell’amore incondizionato.
Così si può arrivare a comprendere per quale scopo evolutivo l’esistenza ci ha fatto incontrare qualcuno che ha risvegliato quei sentimenti. Le emozioni sono energia in movimento, ed è proprio stando testimoni che se ne può comprendere il senso, e andare oltre, procedere verso l’amore vero.
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Perché l’amore incondizionato è difficile?
Se è una qualità dell’Essere, perché ci sfugge? Perché ci risulta difficile amare incondizionatamente? Se l’amore puro è dentro di noi, come è possibile che non lo vediamo? L’abbiamo forse perduto?
Facciamo un passo indietro per comprendere. Hai in te l’amore incondizionato da quando sei nato. Esso costituisce la tua stessa Essenza. E’ facile vederlo nei neonati, non a caso si è soliti dire “Che amore” guardando i loro occhi, le movenze, fiutando l’aroma che emanano. Nasci che sei amore, puro amore, e da bambino ami i genitori incondizionatamente. Tuttavia non ne sei consapevole, non sei autocosciente di essere amore né di dare amore. Di conseguenza ti allontani da quella naturale unione in te stesso. Vediamo come.
La perdita dell’Essenza
Nella quasi totalità dei casi, si riceve da mamma e papà un amore condizionato. Fin dalla più tenera età, ci fanno capire che ci vogliono bene SE siamo bravi, buoni. Ci accettano se ci conformiamo a certe loro aspettative su come DOVREMMO essere. Ciò che viene a mancare è il riconoscimento dell’amore puro che portiamo con noi. Esso è tutt’uno col nostro modo di essere, unico e degno di essere amato così com’è.
Non solo: il bambino ama incondizionatamente i genitori, e prende come amore ciò che loro danno. E così abbiamo scambiato per amore il loro modo di rapportarsi a noi. Se nostra madre era arrabbiata, la memoria insita in noi sarà che l’amore è rabbia. Analogamente, se nostro padre era assente, per noi l’assenza è amore, ecc….. E’ il cosiddetto “amore condizionato” o “amore negativo”. Esso è alla base della struttura dell’ego.
La perdita dell’Amore incondizionato
Così via via perdiamo contatto con la nostra intima Essenza, che è impregnata d’amore come una spugna imbevuta d’acqua. Dunque, benché l’amore incondizionato sia connaturato a te in quanto essere umano spirituale, ti abitui a vivere senza di esso. E ciò accade perché nulla, nella famiglia e nella società, supporta il vivere in amore.
Sarà necessario un cammino di ritorno a se stessi per ritrovarlo. In mancanza di una consapevolezza che ti orienta nella direzione giusta, verso te stesso, è facile chiudersi totalmente. E’ facile cadere in una solitudine che non è celebrazione del proprio essere, ma isolamento, freddezza, autarchia, indifferenza.
Oppure ci si smarrisce nel mare agitato delle emozioni, di esperienza in esperienza, di relazione in relazione. Ma così facendo, si manca il senso e lo scopo di tali incontri. Esso consiste nel guardare in faccia la mancanza d’amore vero, e mettersi in cammino per ritrovarlo in se stessi.
Dalla perdita dell’amore al suo recupero
Possiamo ricontattare ciò che abbiamo smarrito? E’ possibile riprendersi ciò che ci appartiene da sempre? Sì, certamente. Lo abbiamo solo dimenticato, ma non perduto. Sentirne il richiamo è l’inizio. Sentirne la sete ci spingerà verso persone e situazioni che non ci offrono l’amore che non abbiamo. Tuttavia, indirettamente ci danno la possibilità di ricostituire la nostra unità interiore e incominciare a amare noi stessi.
Ecco come, in cinque passi:
- Quando ti rendi conto che ti manca l’amore, soffri. Tale sofferenza fa breccia nel cuore chiuso.
- Si apre un varco attraverso il quale possiamo ancora accedere a noi stessi, alla nostra Essenza.
- Così si ritrova la strada del cuore, la via per trasformare noi stessi e ricontattare l’amore vero dentro di noi.
- Ciò conduce a riconoscere la nostra luce, a vivere in sintonia con essa.
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Dall’innamoramento all’amore incondizionato
L’innamoramento ci dà per così dire un lasciapassare, ci offre un’opportunità, che è a tempo, perché le emozioni passano, non durano per sempre. Ricordiamolo: esse sono energia in movimento. Incontri una persona, scocca la scintilla. Come mai? Per una strana alchimia energetica, quella persona ha qualcosa che ti fa battere il cuore. Ti coinvolge, ed ecco che l’energia che in te era ferma addormentata nei chakra si rimette in moto. Tu ti senti più vivo, più aperto, ti senti come avresti sempre voluto sentirti.
La dipendenza è una condizione
E qui iniziano i guai, perché nella maggior parte dei casi si innesca il meccanismo della dipendenza affettiva. Si comincia a dare potere all’altra persona. Ciò significa: si crede che se ci si sente così bene, se si è così innamorati, sia merito suo. Ma non si vede il partner come specchio di sé e non si comprende che quei sentimenti sono i propri. Sono dentro noi stessi. Essi non sono ancora amore. Siamo noi che li stiamo subordinando a una condizione, cioè che l’altro stia con noi, diversamente tutto sarebbe perduto.
L’opportunità offerta così generosamente dall’innamoramento è aprirci a dimensioni del nostro essere che abbiamo chiuso sotto chiave da molto tempo. Cavalcare l’onda delle emozioni dolci e intense, senza farsene schiacciare e senza diventare schiavi dell’altro, è la sfida che l’amore ci lancia. Ci chiama a crescere in amore, a elevarci in amore.
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Consapevolezza e amore incondizionato
A questo punto, è facile comprendere la verità di quanto dice Osho. L’amore non può fiorire senza la consapevolezza, l’amore senza meditazione è come un’uccello con un’ala sola, non può volare.
Da quanto si è detto prima, emerge che l’amore incondizionato è frutto di un cammino. Come ogni altro aspetto del nostro SE’, attende di essere scoperto per poter manifestare i suoi tesori. Non servirà a niente andare a caccia di emozioni belle. Solo sviluppando l’attitudine ad osservare se stessi nel processo, possiamo liberare e re-integrare l’energia mossa dalle emozioni. Ciò ci rende pieni di consapevolezza E’ ben diverso dal fuoco di paglia emozionale, che ci lascia svuotati e delusi.
L’amore è diretto verso l’esterno, la consapevolezza è rivolta verso l’interno. Uno completa l’altra. Con la consapevolezza comprendi l’unità e la specularità dell’amore di te stesso e l’amore per gli altri. Sono due volti dell’amore, due facce della stessa medaglia, e più cresce l’uno più cresce l’altro. Non c’è distinzione. La consapevolezza ti guida a realizzare che tu sei libertà e sei amore, e che amante, amato e amore sono un’unica grande realtà. Allora cade il bisogno dell’altro in quanto tale, perché percepisci la tua interezza e ti senti radicato nel tuo potere di amare. Sei partito dal desiderio di essere amato per quello che sei, e dove arrivi? Giungi infine a poter amare te stesso per come sei, e di conseguenza l’altro così com’è.
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Ricevere
La radice di ogni sofferenza umana è la mancanza d’amore. Un buco che, come abbiamo visto, si forma nell’infanzia, e poi cresce, diventa una voragine. Ciò accade perché le esperienze di relazione successive sono improntate alla relazione parentale, e perché si è smarrita la fonte dell’amore in sé.
Un elemento importante nel cammino di consapevolezza alla riconquista dell’amore è aprirsi a ricevere. Partiamo da una condizione di povertà, vorremmo essere amati così come siamo, ma…. siamo in grado di ricevere un simile dono? Con ogni probabilità no, dato che manca in noi la memoria cellulare o imprinting di cosa sia essere amati così come si è. La mancanza di ricettività parla di uno shock, un grosso NO dentro. Questo NO ci chiede di vederlo. Così possiamo confrontarlo, esprimerlo, e lasciato andare, per poter recuperare la naturale apertura al SI’.
Anche in questo la consapevolezza ci viene in aiuto.
5 passi per aprirsi a essere ricettivi
- –Rendersi conto della chiusura a ricevere
- –Affrontare le barriere con tutta la sofferenza passata che esse celano è il passo successivo. Se siamo fortunati possiamo accelerare questa fase difficile grazie alla presenza, vicino a noi, di un partner che condivide il percorso. Oppure possiamo incontrare compagni di viaggio che vanno nella nostra stessa direzione. Volere l’amore incondizionato è una forte assunzione d’intento. Ti porta a camminare sulla via del cuore, ovvero una via di crescita personale che sia vera, totale. Non ti accontenterai tanto facilmente di restare al livello mentale superficiale. Sarai portato ad andare oltre, a dare tutto te stesso, a trasformarti. Il primo e più importante atto vero di ricettività è quello nei confronti delle ferite del passato. Ti svuoti di tutta la sofferenza, ti apri a ricevere il bambino interiore ferito dentro di te.
- -Amare te stesso. Da lì in poi ti è più facile dire SI’ a te stesso in modo incondizionato, iniziando dalle piccole cose, momento per momento
- -Amare gli altri. Sei diventato ricettivo, dunque puoi scambiare amore, puoi condividere amore nelle relazioni, puoi crescere attraverso l’amore e non più attraverso la sofferenza
- -Percepire te stesso come amore. Non c’è separazione tra te e l’amore, tra te e l’altro. Sei amore incondizionato, e semplicemente fluisci nell’amore, ti lasci condurre dall’amore, che è tutt’uno con la tua consapevolezza.
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Diventare vulnerabili
La via verso l’amore incondizionato implica che ad un certo punto apri il tuo cuore a sentire anche cose scomode. L’amore non viene mai da solo, porta sempre trasformazione. Per seguire l’amore dovrai cambiare, dovrai esser disponibile a dire addio a certe cose e benvenuto ad altre, a rivedere le tue priorità. Dovrai riconsiderare la tua vita incominciando a viverla dallo spazio del cuore anziché dalla centrale di controllo della testa. Ciò significa attraversare stati d’animo, non sempre gradevoli, affrontare paure, e tutto ciò che emerge da purificare, proprio grazie all’amore. Dinnanzi all’oscurità l’amore richiede coraggio. Vulnerabilità è non sottrarsi a ciò che l’amore porta a galla.
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Arrendersi
L’amore mette in croce l’ego, lo brucia. Infatti, ti porta via tutto ciò a cui sei attaccato, e che non è consono alla tua vera natura. L’amore per procedere nella sua via ti chiede, attraverso la voce del cuore, di onorare l’altro come te stesso, te stesso come l’altro. Per far ciò sei costretto a specchiarti nell’altro, a inchinarti all’altro come dinnanzi a un Maestro.
Più accetti di essere vulnerabile, più amore e consapevolezza sono in equilibrio, più vedi l’altra persona con occhi nuovi. Hai più fiducia, e stai naturalmente centrato. Il tuo interesse non è più prendere qualcosa dall’altro per riempire un tuo buco, ma è ricevere qualcosa di te stesso rispecchiandoti nell’altro.
Rinunci a difendere un’immagine obsoleta di te per sentirti al sicuro. Rinunci ad aver ragione a tutti i costi, rinunci ai giochi basati sulla politica, sul compromesso, sul compiacimento. Così i conflitti via via si sciolgono sia dentro di te che nelle tue relazioni.
Un ponte
Più ascolti l’amore, più la volontà di incontrare l’altro prevale sulle motivazioni dell’ego. Impari come attraverso la resa crei un ponte. Ciò incredibilmente ti rende forte, perché accettando di sentirti vulnerabile hai recuperato le basi della tua stessa forza interiore. Essa non è più fraintesa come arroganza, ma è la tua stessa presenza amorevole, attenta a te come all’altro.
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Dare e ricevere: l’equilibrio in amore
Nel viaggio delle nozze interiori fra amore e consapevolezza, passi attraverso due fasi di purificazione dell’ego.
–Prendi dagli altri
Le tue relazioni sono sbilanciate nella direzione del prendere dagli altri. Pensi che il mondo ti debba qualcosa, sei in pretesa, fai i capricci, non ti basta mai. E’ l’atteggiamento comunemente etichettato come egoismo.
–Dai agli altri
Sei sbilanciato in avanti, in fuori. Basi la tua vita sul dare, ma dai qualcosa che non hai, o che vorresti tu stesso ricevere. Così non sei integro: esteriormente appare che dai, ma nella sostanza stai mendicando una forma di riconoscimento. Benché sia più difficile accorgersene, anche in questo secondo profilo si cela un movente egoico. E’ la maschera dell’amore incondizionato, propria di chi pensa ad esso come ad un bel concetto, ma non lo sente ancora dentro di sé. Potrà adeguarvisi con le azioni, ma fino a quando? Prima o poi, l’esistenza invierà una persona a fargli da specchio, per fargli capire dove si trova veramente.
Ambedue questi stadi sono improntati alla separazione: o io o l’altro. Il primo sceglie l’io, il secondo sceglie l’altro, sono due facce della stessa medaglia: l’ego.
L’amore non ti lascia scelta, puoi solo arrenderti all’amore. E’ così che arrivi alla dimensione in cui puoi dire “io e l’altro”.
Sei quell’Amore
Quando infine realizzi che sei amore, fluisci con l’amore e fluisci libero.
Fluire in amore implica condivisione: grazie all’amore e alla consapevolezza scopri i tesori di cui sei dotato, e li metti sul tavolo delle tue relazioni. Ami metterti a servizio degli altri, così come ami essere amato. Fluisci nell’equilibrio tra dare e ricevere e in questo equilibrio rispetti le sacre leggi universali.
Di solito si assiste ad un moltiplicarsi della ricchezza anche materiale. Non bisogna fraintendere. Per chi vive in amore la vita è molto semplice, ma non manca niente. Ciò di cui si ha bisogno arriva con puntualità e senza sforzo. L’esistenza è fatta d’amore, l’universo è fatto d’amore, è energia che fluisce e va verso chi la onora, la serve, la ama.
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L’amore incondizionato è indifferenziato
L’amore incondizionato cresce più entri in contatto con le emozioni, e permetti il loro fluire restando presente. Così esse si trasformano, il tuo ego si scioglie, e tu vai oltre. In questo processo alcuni incontri possono essere più significativi di altri, perché impattano il tuo sentire. L’altro ti ributta in te stesso alla velocità della luce, così che tu completi il cerchio aggiungendo consapevolezza all’amore.
Una volta che il cammino è a buon punto, il cuore si è aperto e tu hai confidenza con la tua vulnerabilità. Noti che l’amore nel suo crescere si estende a più persone, a più cose. Più vai a fondo nella pulizia, più diventi consapevole che lo stesso amore fluisce verso più amati:
- il partner,
- gli amici,
- i genitori,
- i colleghi di lavoro,
- gli animali,
- le piante,
- le cose.
Ed è sempre lo stesso amore, parte sempre da te, e a te torna. E’ una qualità che hai piacere sentire e portare nella tua vita in tutto ciò che fai.
Allora stare con un partner in una relazione di coppia assume sempre più la caratteristica di una scelta libera. Non dipendi più dai sentimenti che lui/lei ti fa provare. Non ne hai bisogno, perché hai riconosciuto che la fonte sei tu e che il tuo amore appartiene a te: sei padrone di condividerlo.
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di dott.ssa Renata Rosa Dwija Ughini
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