Amore vero: condivisione senza riserve
Tutti vorremmo essere amati per ciò che siamo. L’amore incondizionato è tra i desideri dell’essere umano in cammino. Dove si trova? Come raggiungerlo? Vediamo insieme che cos’è l’amore incondizionato e quali le vie percorribili verso di esso.
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Amore incondizionato: che cos’è
Nel linguaggio comune spesso si usano i termini “vero amore”, o “Amore con la A maiuscola” per indicare quello che i mistici e i ricercatori spirituali chiamano semplicemente amore. Nel livello medio di comunicazione sociale c’è evidentemente bisogno di operare una distinzione fra l’amore nella sua purezza e i surrogati dell’amore, fra amore incondizionato e amore condizionato, che in verità non è amore.
L’amore è per sua natura incondizionato: è libero, può fiorire, fluire ed espandersi solo nella libertà, non nella costrizione e nel condizionamento. Non dipende da condizioni esterne, ciò vuol dire che non è determinato da qualcosa di esterno a chi lo prova: persone e situazioni saranno tutt’al più un agente attivatore affinché colui che ama accetti di abbracciare la via dell’amore per crescere, conoscere se stesso e andare oltre i propri limiti, verso l’amore incondizionato.
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Pensavo fosse amore…
Da dove nasce il fraintendimento che porta a scambiare per amore altre forme di appagamento passeggero del sentire? Da dove nascono i dubbi sui propri o gli altrui sentimenti? Cos’è che ci fa esclamare, ad un certo punto di una relazione “Pensavo fosse amore, invece era un calesse”?
C’è molta confusione in merito, l’ignoranza collettiva dilaga, alimentata dalla falsa morale, da un’educazione carente sul lato del sentire, e da canzoni “romantiche” strappalacrime, dense di luoghi comuni.
Facciamo un po’ di chiarezza.
L’amore incondizionato non è un’emozione, non è un sentimento, non ha nulla a che fare con impulsi di eccitazione, euforia, invaghirsi, infatuazione, essere attratti, seduzione, passione. Tutto ciò può accendere, può destare i sensi, come una scintilla, ma è solo seguendo questo sentire rimanendo presente, che puoi vedere dove ti porta, e per quale scopo evolutivo l’esistenza ti ha fatto incontrare qualcuno che ha risvegliato in te questi sentimenti. Le emozioni sono energia in movimento, ed è proprio stando testimoni che se ne può comprendere il senso, e andare oltre, procedere verso l’amore.
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Una qualità dell’essere
L’amore incondizionato è una qualità del tuo essere, ce l’hai da quando sei nato, esso costituisce la tua stessa essenza. E’ facile vederlo nei neonati, non a caso si è soliti dire “Che amore” guardando i loro occhi, le movenze, fiutando l’aroma che emanano. Nasci che sei amore, puro amore, e da bambino ami i genitori incondizionatamente, ma non ne sei consapevole, non sei autocosciente di essere amore né di dare amore, così non puoi che allontanarti da quella condizione di unione in te stesso.
Nella quasi totalità dei casi, si riceve da mamma e papà un amore condizionato: fin dalla più tenera età, ci fanno capire che ci vogliono bene SE siamo bravi, buoni, se ci conformiamo a certe loro aspettative su come DOVREMMO essere. Ciò che viene a mancare è il riconoscimento dell’amore che portiamo con noi, del nostro modo di essere, unico e degno di essere amato così com’è.
Non solo: il bambino ama incondizionatamente i genitori, e prende come amore ciò che loro danno, così abbiamo scambiato per amore il loro modo di rapportarsi a noi. Se nostra madre era arrabbiata, la memoria insita in noi sarà che l’amore è rabbia, se nostro padre era assente, per noi l’assenza è amore, ecc…..
Così via via perdiamo contatto con la nostra intima essenza, che è impregnata d’amore come una spugna imbevuta d’acqua. Dunque, benché l’amore incondizionato sia connaturato a te in quanto essere umano spirituale, ti abitui a vivere senza di esso perché nulla, nella famiglia e nella società, supporta il vivere in amore.
Sarà necessario un cammino di ritorno a se stessi per ritrovarlo. In mancanza di una consapevolezza che ti orienta nella direzione giusta, verso te stesso, è facile chiudersi totalmente in una solitudine che non è celebrazione del proprio essere, ma isolamento, freddezza, autarchia, indifferenza.
Oppure ci si smarrisce nel mare agitato delle emozioni, di esperienza in esperienza, di relazione in relazione, mancando il senso e lo scopo di tali incontri, che è di fare breccia in un cuore chiuso, aprire un varco attraverso il quale possiamo ancora accedere a noi stessi se vogliamo, e ritrovare la strada del cuore per trasformare noi stessi, per riconoscere la nostra luce e vivere in sintonia con essa.
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Innamoramento e amore
L’innamoramento ci dà per così dire un lasciapassare, ci offre un’opportunità, che è a tempo, perché le emozioni passano, non durano per sempre. Ricordiamolo: esse sono energia in movimento. Incontri una persona, scocca la scintilla, perché per una strana alchimia energetica quella persona ha qualcosa che ti fa battere il cuore, ti coinvolge, ed ecco che l’energia che in te era ferma addormentata nei chakra si rimette in moto, e tu ti senti più vivo, più aperto, ti senti come avresti sempre voluto sentirti. E qui iniziano i guai, perché nella maggior parte dei casi si innesca il meccanismo della dipendenza affettiva: tu cominci a dare potere all’altra persona, a credere che se ti senti così bene, se sei così innamorato, sia merito suo, e ti fermi lì, non vai oltre. Non vedi il partner come specchio di te e non comprendi che quei sentimenti sono tuoi, non sono ancora amore, e che sei tu che li stai subordinando a una condizione, cioè che l’altro stia con te, diversamente tutto sarebbe perduto.
L’opportunità offerta così generosamente dall’innamoramento è aprirci a dimensioni del nostro essere che abbiamo chiuso sotto chiave da molto tempo. Cavalcare l’onda delle emozioni dolci e intense, senza farsene schiacciare e senza diventare schiavi dell’altro, è la sfida che l’amore ci lancia, chiamandoci a crescere in amore, a elevarci in amore.
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Consapevolezza e amore
A questo punto, è facile comprendere la verità di quanto dice Osho. L’amore non può fiorire senza la consapevolezza, l’amore senza meditazione è come un’uccello con un’ala sola, non può volare.
Da quanto si è detto prima, emerge che l’amore incondizionato è frutto di un cammino. Come ogni altro aspetto del nostro SE’, attende di essere scoperto per poter manifestare i suoi tesori. Non servirà a niente andare a caccia di emozioni belle, se ciò non sarà accompagnato da un’attitudine ad osservare se stessi nel processo, così che l’energia mossa dalle emozioni venga liberata e re-integrata dalla consapevolezza, e non sia solo un fuoco di paglia che ci lascia svuotati e delusi.
L’amore è diretto verso l’esterno, la consapevolezza è rivolta verso l’interno. Uno completa l’altra. Con la consapevolezza comprendi l’unità e la specularità dell’amore di te stesso e l’amore per gli altri: sono due facce della stessa medaglia, e più cresce l’uno più cresce l’altro. Non c’è distinzione. La consapevolezza ti guida a realizzare che tu sei libertà e sei amore, e che amante, amato e amore sono un’unica grande realtà. Allora cade il bisogno dell’altro in quanto tale, perché percepisci la tua interezza e ti senti radicato nel tuo potere di amare. Sei partito dal desiderio di essere amato per quello che sei, e arrivi a poter amare te stesso per come sei, e di conseguenza l’altro così com’è.
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Ricevere
La radice di ogni sofferenza umana è la mancanza d’amore. Un buco che, come abbiamo visto, si forma nell’infanzia, e poi cresce, diventa una voragine, perché le esperienze di relazione successive sono improntate alla relazione parentale, e perché si è smarrita la fonte dell’amore in sé.
Un elemento importante nel cammino di consapevolezza alla riconquista dell’amore è aprirsi a ricevere. Partiamo da una condizione di povertà, vorremmo essere amati così come siamo, ma…. siamo in grado di ricevere un simile dono? Con ogni probabilità no, dato che manca in noi la memoria cellulare o imprinting di cosa sia essere amati così come si è. La mancanza di ricettività parla di uno shock, un grosso NO dentro, un NO che va visto, confrontato, espresso, e lasciato andare, per poter recuperare la naturale apertura al SI’.
Anche in questo la consapevolezza ci viene in aiuto. Alcuni passi:
–Rendersi conto della chiusura a ricevere
–Affrontare le barriere con tutta la sofferenza passata che esse celano è il passo successivo, e se siamo fortunati possiamo accelerare questa fase difficile grazie alla presenza, vicino a noi, di un partner che condivide il percorso, e/o di compagni di viaggio che vanno nella nostra stessa direzione.
Volere l’amore incondizionato è una forte assunzione d’intento: ti porta a camminare sulla via del cuore, ovvero una via di crescita personale che sia vera, totale, e non ti accontenterai tanto facilmente di restare al livello mentale superficiale, ma sarai portato ad andare oltre, a dare tutto te stesso, a trasformarti.
Il primo e più importante atto vero di ricettività è quello nei confronti delle ferite del passato: ti svuoti di tutta la sofferenza, ti apri a ricevere il bambino interiore ferito dentro di te.
–amare te stesso
Da lì in poi ti è più facile dire SI’ a te stesso in modo incondizionato, iniziando dalle piccole cose, momento per momento
–amare gli altri
sei diventato ricettivo, dunque puoi scambiare amore, puoi condividere amore nelle relazioni, puoi crescere attraverso l’amore e non più attraverso la sofferenza
–percepire te stesso come amore
non c’è separazione tra te e l’amore, tra te e l’altro: sei amore incondizionato, e semplicemente fluisci nell’amore, ti lasci condurre dall’amore, che è tutt’uno con la tua consapevolezza.
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Diventare vulnerabili
La via verso l’amore incondizionato implica che ad un certo punto apri il tuo cuore a sentire anche cose scomode. L’amore non viene mai da solo, porta sempre trasformazione: per seguire l’amore dovrai cambiare, dovrai esser disponibile a dire addio a certe cose e benvenuto ad altre, a rivedere le tue priorità, a riconsiderare la tua vita incominciando a viverla dallo spazio del cuore anziché dalla centrale di controllo della testa. Ciò significa attraversare stati d’animo, non sempre gradevoli, affrontare paure, e tutto ciò che emerge da purificare, proprio grazie all’amore. Dinnanzi all’oscurità l’amore richiede coraggio. Vulnerabilità è non sottrarsi a ciò che l’amore porta a galla.
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Arrendersi
L’amore mette in croce l’ego, lo brucia. L’amore ti porta via tutto ciò a cui sei attaccato, e che non è consono alla tua vera natura. L’amore per procedere nella sua via ti chiede, attraverso la voce del cuore, di onorare l’altro come te stesso, te stesso come l’altro, e per far ciò sei costretto a specchiarti nell’altro, a inchinarti all’altro come dinnanzi a un Maestro.
Più accetti di essere vulnerabile, più amore e consapevolezza sono in equilibrio, più vedi l’altra persona con occhi nuovi. Hai più fiducia, e stai naturalmente centrato perché il tuo interesse non è più prendere qualcosa dall’altro per riempire un tuo buco, ma è ricevere qualcosa di te stesso rispecchiandoti nell’altro.
Rinunci a difendere un’immagine obsoleta di te per sentirti al sicuro, rinunci ad aver ragione a tutti i costi, rinunci ai giochi basati sulla politica, sul compromesso, sul compiacimento. Così i conflitti via via si sciolgono sia dentro di te che nelle tue relazioni.
Più ascolti l’amore, più la volontà di incontrare l’altro prevale sulle motivazioni dell’ego. Impari come attraverso la resa crei un ponte, e ciò incredibilmente ti rende forte, perché accettando di sentirti vulnerabile hai recuperato le basi della tua stessa forza interiore, che non è più fraintesa come arroganza, ma è la tua stessa presenza amorevole, attenta a te come all’altro.
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Dare e ricevere: l’equilibrio
Nel viaggio delle nozze interiori fra amore e consapevolezza, passi attraverso due fasi di purificazione dell’ego.
–Prendi dagli altri
Le tue relazioni sono sbilanciate nella direzione del prendere dagli altri; pensi che il mondo ti debba qualcosa, sei in pretesa, fai i capricci, non ti basta mai. E’ l’atteggiamento comunemente etichettato come egoismo.
–Dai agli altri
Sei sbilanciato in avanti, fuori, basi la tua vita sul dare, ma dai qualcosa che non hai; non sei integro: esteriormente appare che dai, ma nella sostanza stai mendicando una forma di riconoscimento. Benché sia più difficile accorgersene, anche in questo secondo profilo si cela un movente egoico. E’ la maschera dell’amore incondizionato, propria di chi pensa ad esso come ad un bel concetto, ma non lo sente ancora dentro di sé. Potrà adeguarvisi con le azioni, ma fino a quando? Prima o poi, l’esistenza invierà una persona a fargli da specchio, per fargli capire dove si trova veramente.
Ambedue questi stadi sono improntati alla separazione: o io o l’altro. Il primo sceglie l’io, il secondo sceglie l’altro, sono due facce della stessa medaglia: l’ego.
L’amore non ti lascia scelta, puoi solo arrenderti all’amore. E’ così che arrivi alla dimensione in cui puoi dire “io e l’altro”.
Quando infine realizzi che sei amore, fluisci con l’amore e fluisci libero.
Fluire in amore implica condivisione: grazie all’amore e alla consapevolezza scopri i tesori di cui sei dotato, e li metti sul tavolo delle tue relazioni. Ami metterti a servizio degli altri, così come ami essere amato. Fluisci nell’equilibrio tra dare e ricevere e in questo equilibrio rispetti le sacre leggi universali.
Di solito si assiste ad un moltiplicarsi della ricchezza anche materiale. Non bisogna fraintendere. Per chi vive in amore la vita è molto semplice, ma non manca niente, perché ciò di cui si ha bisogno arriva con puntualità e senza sforzo. L’esistenza è fatta d’amore, l’universo è fatto d’amore, è energia che fluisce e va verso chi la onora, la serve, la ama.
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Indifferenziato
L’amore incondizionato cresce più entri in contatto con le emozioni, e permetti il loro fluire restando presente. Così esse si trasformano, il tuo ego viene bruciato, e tu vai oltre. In questo processo alcuni incontri possono essere più significativi di altri, perché impattano il tuo sentire: l’altro ti ributta in te stesso alla velocità della luce, così che tu completi il cerchio aggiungendo consapevolezza all’amore.
Una volta che il cammino è a buon punto, il cuore si è aperto e tu hai confidenza con la tua vulnerabilità, noti che l’amore nel suo crescere si estende a più persone, a più cose: più vai a fondo nella pulizia, più diventi consapevole che lo stesso amore fluisce verso il partner, verso gli amici, verso i genitori, verso i colleghi di lavoro, verso gli animali, verso le piante, verso le cose. Ed è sempre lo stesso amore, parte sempre da te, e a te torna. E’ una qualità che hai piacere sentire e portare nella tua vita in tutto ciò che fai.
Allora stare con un partner in una relazione di coppia assume sempre più la caratteristica di una scelta libera. Non dipendi più dai sentimenti che lui/lei ti fa provare, perché hai riconosciuto che la fonte sei tu e che il tuo amore appartiene a te: sei padrone di condividerlo.
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di dott.ssa Renata Rosa Dwija Ughini
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