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ENERGIA FEMMINILE: fluida, ricettiva, creativa

ENERGIA FEMMINILE

Il principio femminile nella donna e nell’uomo

L’energia femminile è un principio universale ed è presente sia nella donna che nell’uomo. Scoprirla e viverla da dentro è un passo imprescindibile nel cammino di conoscenza di sé.

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Energia femminile, perché?

Chi è su un cammino di crescita personale e spirituale, donna o uomo che sia, si interessa al tema dell’energia femminile per vari motivi.

Se è donna, sente l’esigenza di conoscere meglio se stessa come donna, di vivere meglio il proprio corpo, la propria sensualità e sessualità, imparare a volersi più bene e a prendersi cura di sé, fino a sviluppare le doti femminili importanti sulla via dell’auto realizzazione. La donna che vuole rafforzare la connessione con l’energia femminile può essere spinta dal bisogno di dare più spazio al femminile nella propria vita, dove l’elemento maschile risulta prevalere a causa di condizionamenti familiari e sociali o impegni lavorativi pressanti che la vedono impegnata in ruoli e ritmi mascolini. Un’altra motivazione ricorrente è il desiderio di relazionarsi più serenamente con l’uomo; approfondendo il contatto con l’energia femminile infatti, la donna sa di poter appianare molti conflitti nella coppia e rendere il rapporto più appagante su tutti i livelli. 

L’uomo avverte il richiamo a interessarsi all’energia femminile attratto dalle donne che incontra nel mondo esterno; vuol capirne di più, forse ha difficoltà a relazionarsi con loro, la diversità tra la donna e l’uomo lo attrae e lo sconcerta. 

L’uomo non superficialmente coinvolto nel proprio percorso evolutivo sente il richiamo a interessarsi all’energia femminile spinto dalla propria donna interiore, la regina del suo inconscio; più egli va dentro di sé, più elementi da inconsci diventano consci, più il suo lato nascosto viene fuori, e con esso il femminile che alberga in lui. Comprende allora che per raggiungere la meta spirituale che si è prefissato, sia essa l’illuminazione, il risveglio, la realizzazione di Sé, ha bisogno di attingere all’energia femminile in sé, di ascoltare la propria donna interiore, fonte di sensibilità, intuizione, saggezza.

Per la donna in cammino, connettersi all’energia femminile e svilupparla è uno dei punti di partenza che le permette di venir fuori come donna, sentirsi nel corpo, emanciparsi, piacersi, affrontare i cambiamenti, confidare in se stessa, diventare indipendente. Ella diverrà una presenza magnetica, nutriente per sé e per chi le sta attorno. Nessun uomo sarà in grado di resisterle, lei saprà attrarre e scegliere finalmente quello giusto. Altrettanto farà col lavoro, comprendendo cosa fare e attualizzandolo con slancio creativo. Realizzarsi come donna è una tappa importante, senza la quale risultano vani gli sforzi tesi al miglioramento spirituale. Una donna che non si riconosce tale e che è disconnessa dall’energia femminile potrà seguire maestri, svolgere pratiche spirituali per decenni, o per vite intere, senza arrivare da nessuna parte.

Per l’uomo in cammino, scoprire il proprio lato femminile non è così immediato come per la donna, ma è altrettanto importante. Gli consente di andare più in profondità dentro se stesso, aprire il cuore, permettersi di essere vulnerabile e arrendersi a ciò che è. Se l’evidenza del sentire gli indicherà una strada di realizzazione diversa da quella che la società patriarcale post-industriale prevede per i maschi di successo, egli non esiterà a percorrerla, esprimendo così la forza e il coraggio maschile unito alla sensibilità femminile.

Il contatto con la propria parte femminile radica la ricerca interiore dell’uomo nel corpo, nel sentire, nel momento, e lo preserva dal perdersi in sterili ragionamenti mentali.

L’uomo disconnesso dall’energia femminile o cammina per la via del conformismo sociale, appiattendosi in una routine priva di autenticità, o fa il “turista spirituale” sulla strada New Age, riempiendosi la testa di belle teorie, senza che il suo cuore ne venga toccato.

 

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Energia femminile e energia maschile

Sia nella donna che nell’uomo, contattare l’energia femminile conduce a sviluppare anche l’energia maschile, e viceversa. Le due energie sono intrinsecamente connesse, la crescita dell’una promuove l’altra. Ciò sta nella natura delle cose. Non vi è antagonismo tra di esse. Il conflitto sta solo nella mente, nell’ego. L’uomo che teme, connettendosi all’energia femminile, di perdere qualcosa della sua mascolinità, è prigioniero di un modello, di un condizionamento. Altrettanto lo è la donna che, in preda a una reazione contro l’eccesso di mascolinità nella sua vita, vuole sviluppare il femminile ma lo fa con attaccamento, polarizzandosi in atteggiamenti considerati femminili che in realtà sono tali solo nella forma, ma non nell’essenza. La donna che si connette realmente al principio femminile, col tempo diverrà sì più femminile, ed anche più maschile, per poi trascendere la dualità e realizzare ciò per cui le due energie si sono differenziate: l’Uno.

Così, l’uomo che si connette col principio femminile vedrà la sua presenza maschile arricchirsi ed espandersi, fino all’unione suprema.

Non c’è da temere di sviluppare troppo una delle due energie a scapito dell’altra, perché una chiama l’altra, incessantemente. Ciò sta nella natura delle cose. L’energia femminile per la donna e l’energia maschile per l’uomo sono i punti di partenza che essi hanno scelto, nella presente incarnazione, per evolvere. 

Se si ha l’impressione che una delle due energie sia cresciuta troppo, e l’altra sia rimasta indietro, significa che non si è contattata l’energia, ma un suo surrogato, sotto forma di atteggiamenti, modelli di comportamento, posture, per gratificare l’ego, e non a scopo evolutivo.

E’ il caso di donne che in questa era si illudono di star contattando l’energia femminile, ma in realtà hanno solo cambiato chiesa, passando dal cristianesimo a una forma di idolatria New Age, che sfocia in riti al chiar di luna, con tanto di vestiti di sapore celtico, divinazione con rune e tarocchi, pozioni magiche e invocazioni a dee e elementi naturali. Ma non esercitano la consapevolezza. Stanno solo intrattenendosi con spunti legati alla superstizione. E questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Altre bazzicano in circoli “rosa” di varia estrazione solo per estraniarsi dagli uomini: sono piene di risentimento contro l’altro sesso, e si illudono di trovare qualcosa che riempia il loro vuoto frequentando solo donne. Il fatto è che, per quanti sforzi la donna possa fare per escludere gli uomini dalla propria vita, c’è un uomo al quale non potrà sfuggire: è il suo uomo interiore. I conflitti con gli uomini esteriori sono indice di un conflitto con l’uomo interiore. Lo sviluppo autentico dell’energia femminile è un’apertura ad affrontare e sciogliere questi temi. Ecco perché diventare più donna fa diventare “più uomo”: la donna guarita e rafforzata nel suo femminile accede con facilità a qualità maschili luminose, senza rinunciare ad essere donna.

Nota: questo testo è originale ed è soggetto a Copyright. Ha richiesto tempo ed energie per essere scritto e pubblicato. VIETATO copiare. Se vuoi trarne dei brani CONTATTACI.

Oggigiorno anche molti uomini cadono nella trappola di arroccarsi in un maschile di posa, o anche in un femminile fasullo. Non mi dilungherò a parlare dei primi, intrisi di “machismo”, completamente sconnessi dal loro sentire, e quindi dall’elemento femminile. I secondi sono coloro che, rigettando modelli maschili ereditati dai padri ed evidentemente obsoleti, restano disconnessi dal maschile non comprendendo che il modello maschile del passato non è il principio maschile, ma una sua distorsione. Non cogliendo l’urgenza di scoprire l’energia maschile autentica, si rifugiano in un femminile falso, vuoto, fatto di pose, di atteggiamenti, che di certo non contribuirà a farli evolvere né come uomini né come esseri umani.

Se si ha ben chiaro che connettersi all’energia femminile, come a quella maschile, serve a farle crescere entrambe, e ad andare oltre tutte e due, allora il viaggio di scoperta del femminile non sarà vano, ma verrà condotto in modo autentico.

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energia-universale

Energia Femminile: che cos’è

Ricordando qui brevemente l’insegnamento del Tao, secondo il quale l’Energia è una, e nell’esperienza umana appare come dualità di yin e yang, femminile e maschile, risulta evidente che non esiste la conoscenza di una polarità senza considerare anche l’altra. Così, ora sto usando il maschile, attraverso la parola e la forma, per evocare il femminile, che è prima della parola, prima della forma. 

Definire cosa sia l’Energia Femminile è impossibile. E’ molto più facile parlare dell’Energia Maschile, che per sua natura è chiara, orientata, manifesta. Il principio maschile si conosce grazie all’essere, il principio femminile grazie al non essere. In altre parole, l’energia femminile è tutto ciò che l’energia maschile non è. Conosci il maschile, e implicitamente avrai conosciuto il femminile. Ma è pur vero che senza il femminile non si può conoscere il maschile. Ciò è ben evidenziato dal simbolo del Tao, che racchiude lo yin e lo yang, compenetrati l’un l’altro.

L’analogia tra il femminile e il non essere, l’oscurità, il vuoto, non deve sembrare sminuente per la donna, primo perché qui non si esprime un giudizio di valore, ma si nota semplicemente la natura delle cose, secondo perché sia l’uomo che la donna hanno in sé entrambe le energie. La differenza è che nell’uomo il principio maschile è manifesto e quello femminile è inconscio, nella donna è esattamente il contrario: il principio femminile è evidente, quello maschile giace nei sotterranei della psiche.

In molte tradizioni spirituali si parla del Principio Femminile a proposito della sostanza che costituisce l’Universo. Le cosmogonie di varie culture affermano che all’inizio di tutto, prima della creazione di ciò che è, vi era la pura energia femminile: immobile, oscura, misteriosa. Nera come una notte senza stelle, e ovunque infinita. Il maschile è venuto dopo, quando da questo puro potenziale si è manifestato ciò che è visibile: astri, mondi, forme.

Dunque il femminile ha a che fare col non manifesto, il maschile col manifesto.

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Venir prima

Le società matriarcali hanno preceduto quelle patriarcali.

Il femminile precede, e il maschile viene dopo. Ritroviamo questa evidenza in molti fenomeni che sono sotto i nostri occhi ogni giorno. Eccone alcuni:

  • -“Signore e Signori”, “Prima le donne”: non sono meri luoghi comuni, abitudini o gesti di cavalleria, ma rispecchiano l’ordine delle cose. La donna viene prima.
  • -La nuova vita nel grembo si svela prima alla donna, che si accorge di essere incinta.
  • -L’essere umano alla nascita incontra prima la madre e poi il padre. Da zero a due-tre anni il rapporto con la madre è prevalente e determinante, poi viene il padre. I genitori sono sullo stesso piano come importanza, ma la madre è quella che viene prima.
  • -Sto scrivendo. Il foglio vuoto viene prima, è puro potenziale, è spazio disponibile, che accoglie. Do una direzione al mio discorso e scrivo delle parole con un filo logico. Ciò che stai leggendo è la creazione, frutto dell’unione del femminile e del maschile. Vi sono le parole, elemento maschile, e gli spazi, elemento femminile. Infatti si dice che le donne siano le più brave a leggere tra le righe.
  • -Voglio mettere su casa. Prima viene lo spazio, il contenitore. Poi gli oggetti, le forme.

Dunque il femminile viene prima. Dobbiamo tenerne conto. 

Un luogo comune dice che la donna arriva prima nelle cose. Non cadiamo nell’errore di farne un giudizio o di fraintendere quest’evidenza concludendo che le donne siano migliori degli uomini. 

Sta di fatto che la donna ha la chance di arrivar prima. Deve saperlo, deve ricordarselo. Perché se effettivamente arriva prima dell’uomo in qualcosa, è a lei maggiore responsabilità, innanzitutto di non sminuire l’uomo se arriva dopo, e poi di non lamentarsi del proprio successo, con frasi infelici del tipo “Ecco, son sempre io a far bene…” oppure “Ah tocca sempre a me pensarci..”. 

Se la donna eccelle in qualcosa, si ricordi della potenza dell’energia femminile, che le dà questa possibilità. E si ricordi anche di non escludere l’uomo, ma di coinvolgerlo in ciò che lei sta creando. Ciò attiva nell’uomo l’energia maschile, e insieme potranno andare lontano. Non di rado è poi l’uomo che mette fuori la loro creazione comune e che la espone al mondo. Anche in quella fase, la donna che rimane radicata nel proprio femminile, non cerca riconoscimenti e non si rammarica per l’apparente maggiore visibilità dell’uomo, ma è paga di se stessa. 

Il mondo è pieno di esempi di grandi uomini che si sono affermati nelle scienze, nell’economia, nella cultura, e perfino nella spiritualità, perché sostenuti da grandi donne, che spesso stavano dietro le quinte, ed erano le loro ispiratrici.

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DEA ARCAICA

Energia arcaica, energia selvaggia

L’energia femminile è arcaica, è selvaggia, ha la forza primitiva della Terra non ancora piegata ai voleri dell’uomo. La ritroviamo nelle statuette preistoriche che raffigurano la donna con seni abbondanti, simbolo di fertilità, come la Venere di Willendorf.

Vi è stato un tempo, molti millenni di anni fa, in cui il principio femminile guidava la società umana, che non era patriarcale come quella moderna, ma matriarcale. Di tale epoca non ci sono pervenuti documenti storici. Ma essa fa comunque parte di noi, vibra in maniera sotterranea e impercettibile a un livello più basilare rispetto alla storia ufficiale, scritta dagli uomini. Di più, quel periodo remoto è insito nel DNA di ogni donna, è la fonte della sua saggezza e concorre a conferirle quel potere femminile immenso che la donna sta riscoprendo nella nuova era. 

Per quanto lontano nel tempo, quel retaggio non è andato perduto. E’ sconosciuto all’intelletto, ma si può conoscere con altre vie. La donna in un cammino di riscoperta del femminile lo contatta nel corpo, ascoltando la propria energia e lasciandosi trasportare in quel campo morfogenetico dove lei ritorna ad essere la signora, la sovrana, la matriarca potente e saggia. Da lì può attingere molto, può tornare ad essere libera da ciò che la condiziona nell’attuale modello culturale. Soprattutto, può percepire che quel modo antichissimo di vivere non è meno reale di quello di oggi: è solo questione di connettersi alle energie giuste, quelle che contribuiscono a farle ritrovare il suo potere, la sua bellezza infinita e sfrenata. E non si tratta di attaccamento al passato, tutt’altro. Si tratta di usare bene la tendenza femminile conservatrice dello spazio. 

La donna che si riconnette autenticamente al femminile arcaico, è la pioniera, l’esploratrice, la sognatrice. Lungi dal fare di quei tesori un’icona da vagheggiare con nostalgia, ella non si rassegna alla perdita di territorio che ha colpito lei come altri animali selvaggi nell’era moderna, ma vuole ed esige riprendersi il suo spazio, tutto lo spazio infinito che contraddistingue l’energia femminile.

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Natura: Terra e Acqua

Come l’energia maschile è collegata all’aria e al fuoco, così l’energia femminile lo è alla terra e all’acqua, e perciò la donna è incline a seguire la natura, ed è tonda come il globo.

L’acqua è l’elemento della primordialità, l’origine della vita. E’ il liquido amniotico che la donna porta in grembo quando aspetta un bambino. E’ la vastità dell’oceano, profondo e insondabile. E’ il fluire, è la rotondità sinuosa delle onde, come nel mito di Venere, nata dal mare. E’ il movimento dell’energia, intesa sia come energia emotiva, sia come energia vitale e sessuale, che scorre. E’ il sommerso, l’inconscio. E’ l’intuizione. 

La terra è la Grande Madre, è la concretezza della donna, è il corpo. E’ la fertilità, colei che nutre, che sostenta. E’ l’abbondanza, la sicurezza. E’ la passività, colei che si fa fare, che si fa plasmare, che si fa coltivare. E’ la ricettività, terra che accoglie e custodisce il seme nelle sue viscere, nell’oscurità, e in segreto e in silenzio lo nutre, lo preserva, lo accompagna a schiudersi e a germogliare. 

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La luna

Come il principio maschile è collegato al sole, quello femminile lo è alla luna.

La luna simboleggia la ricettività, in quanto riceve la luce e la riflette. Così è la donna: illuminata dalla luce della consapevolezza, principio maschile, la assorbe, la riflette. La sua presenza è evidente anche quando la consapevolezza non è attiva. Perciò la luna è simbolo della consapevolezza rilassata, leggera: la donna è paga di sé. La luna illumina l’oscurità quando è in fase chiara, altrettanto fa la donna, capace di rischiarare con una luce soffice aspetti dell’inconscio dove il solo principio maschile non può arrivare. Ma per fare questo, la donna ha bisogno di attivare in sé anche il principio maschile, la consapevolezza. Senza la luce del sole, la luna non brillerebbe.

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di Renata Rosa Ughini

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