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L’energia maschile: contattarla e conoscerla.
Questo seminario si propone di identificare e nutrire lo spazio di presenza che è la base per ogni ulteriore sviluppo.
L’energia maschile si incarna e si esprime più facilmente quando l’essere che vive e osserva dentro ogni uomo viene riconosciuto.
Perciò lavoriamo per far emergere la consapevolezza individuale come qualità che supervisiona le attività dell’intelletto, del cuore e dell’azione.
Intelletto, cuore e azione hanno le loro corrispondenze nel corpo. Risvegliare questi centri energetici e comprenderne le loro funzionalità permette di contattare e guarire quelle aree del maschile che vengono rifiutate, o perché sono state assorbite parzialmente o perché non si è avuto l’opportunità di assorbirle affatto.
Dedichiamo spazio a esplorare il tema dell’essere virili: cosa significa veramente? L’essere virili è una qualità contaminata da molti fraintendimenti, per esempio quello di doversi sforzare per dimostrare di essere dei veri uomini; vogliamo andare oltre tali modelli e risvegliare la vera virilità. Conoscere le proprie risorse rende l’uomo confidente in se stesso; da questa prospettiva vivere nel mondo e operare in esso in modo rilassato è più facile, gioioso. Vogliamo smettere di adoperare strategie di compensazione perché pensiamo di non avere gli attributi per affrontare le sfide che la vita ci pone. Se ci permettiamo di illuminare quegli angoli di noi stessi che sono latenti, scopriamo che abbiamo quello che ci vuole. La natura ce l’ha dato, dobbiamo solo cominciare ad usarlo.
Si acquisiscono strumenti e comprensioni che favoriscono un rapporto più sano e amorevole con le donne. E’ ora che l’uomo vero contatti e accolga anche la sua donna interiore: solo così ci sarà dialogo con la donna esteriore.
Mai come oggi tale sinergia è auspicabile e indispensabile. Il vecchio modello maschile ha sottomesso le donne per non doversi confrontare con la sua fragilità e vulnerabilità, ha fatto molte guerre e continua a farle, ha fondato un mercato basato non sulla terra e sul talento, ma sullo scambio virtuale, producendo un modello insostenibile. E’ ora di cambiare: l’uomo che agisce ascoltando il suo cuore e usando le sue qualità consapevolmente, ha il potenziale di generare e creare un mondo in cui tutti vorrebbero vivere.
L’unione e l’armonia tra le due polarità crea integrazione, interezza: l’uomo integro e completo è il nostro obiettivo finale.
Per operare tale trasformazione useremo meditazioni attive, esercizi mirati, condivisioni e lavoro di gruppo.
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Contenuti qualificanti del corso:
-Entrare in contatto con il corpo.
-Contattare Hara ed il proprio potere.
-Sviluppare presenza.
-Esplorare l’origine del modello maschile individuale.
-Guarire l’ansia da castrazione che è alla base dell’ansia da prestazione.
-Contattare ed esprimere la verità del cuore.
-Riconoscere la qualità della consapevolezza.
-Apprendere quali pratiche sostengono il maschile.
Informazioni sul corso
“Il principio Maschile – contattarlo e conoscerlo -” è un corso residenziale di TRE giorni.
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Per approfondire ….
EBOOK “IL PRINCIPIO MASCHILE”
Di Asimo Caliò Roberto
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Per approfondire:
L’uomo e il rapporto col suo corpo
Presenza e consapevolezza.
Hara: che cos’è.
Il potere personale.
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1. L’uomo e il rapporto col proprio corpo
La peculiarità del corpo più ovvia e che esso ci ospita. Cresce insieme a noi e si conforma alle nostre esigenze. Queste includono le nostre tendenze, nel bene e nel male. Perché, come esso fa intravedere la luce dell’anima quando essa è pervasa dalla gioia, dall’amore, dal coraggio, dalla compassione, così non può far altro che lasciar trasparire anche ciò che si manifesta quando siamo posseduti e identificati con gli aspetti dell’ego come la rabbia, la gelosia, il risentimento.
Ciò rivela un’altra delle sue peculiarità: esso non si oppone. Nella sua essenza è un organismo femminile, passivo.
Proprio per questa ragione, la donna è naturalmente incline a prendersene cura, ha un approccio simbiotico verso il corpo. Essa cura la sua pelle, il suo viso, le unghie, la maniera in cui si veste. È una sua priorità l’apparire carina, attraente, piacevole, scopi che persegue dedicandovi gran parte del suo tempo e delle sue risorse.
L’uomo tendenzialmente non fa così. Anche se recentemente una fascia della popolazione maschile ha preso a occuparsi del corpo più che in passato, egli è più preso da ciò che gli passa nella testa, è un sognatore. Ha le sue
pre-occupazioni mentali, i suoi obiettivi da raggiungere; dedica più tempo alla cura della sua automobile che a quella del suo corpo.
È capace di indossare gli stessi indumenti per giorni e giorni, e se ha da fare si dimentica di lavarsi.
È facile dedurre se in una casa manca la donna, se l’uomo è single o separato, perché ci sarà disordine un po’ ovunque. Oppure se è un tipo che tiene alla pulizia e all’ordine, mancherà quel senso di grazia e di armonia, la cura di alcuni dettagli pratici ed estetici che la donna apporta naturalmente. La casa gestita da un uomo ha un aspetto austero, quasi ascetico.
Il corpo è l’ambiente più prossimo per l’anima che lo abita. La casa è una sua estensione. Così come l’uomo è dimentico del suo corpo, lo anche nei confronti dell’ambiente in cui vive. Se non c’è una donna, egli si arrangia come può. Nel suo tempo libero, dedica tempo a bere qualcosa con gli amici o a seguire il suo sport preferito. O se ha un’inclinazione artistica scrive, dipinge, suona. O se è un tipo manuale si cura dell’orto, degli animali, dei motori. Se è separato e dedica del tempo ai figli, questi lo adoreranno perché li porterà a mangiare hamburger, gelati e frittelle. Egli prende due piccioni con una fava.
L’attitudine che ha verso il suo corpo si riflette anche nel modo in cui si nutre: se sa fare da mangiare, prepara dei manicaretti niente male, ma non accetta di consumare un piatto di verdure a vapore o altri cibi più sani che sarebbero adatti a bilanciare la sua predilezione a banchettare.
Se invece non se la cava bene in cucina, si nutre in maniera casuale, mangiando cibo facile da reperire come la pizza, il cibo preconfezionato o preparato in modo sommario. Preferisce frequentare i ristoranti, le trattorie o i fast food. Così tende alla pinguedine o a non sentirsi in forma. Può allora decidere di fare ginnastica o delle camminate per smaltire gli eccessi, ma è già tanto se lo fa.
Egli è per natura atavica un nomade, uno zingaro, un avventuriero, costretto per forza di cose a vestire gli stessi abiti, a lavarsi quando trova l’acqua e a mangiare quello che trova. Anche se vive in città, in un appartamento, l’uomo non ha cambiato le sue tendenze.
Sembra essere un quadro impietoso verso il maschile. Ciò non vuole essere un giudizio, ma l’esposizione dei fatti. A meno che non riconosciamo le cose per quello che sono, non si potrà cambiare.
La trasformazione avviene quando il maschile abbraccia il femminile dentro di sé, quando illumina con la sua consapevolezza ciò che giace nell’inconscio.
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2.Presenza e consapevolezza.
La consapevolezza è luce e come tale è associata all’elemento fuoco, all’attività, al rivelare, al rendere manifesto. È una caratteristica del principio maschile. Presa nella sua essenza, è il modo in cui lo spirito conosce se stesso, si sviluppa.
L’avvento della consapevolezza nella vita di una persona, uomo o donna che sia, bilancia le caratteristiche femminili del corpo e dell’anima. Corpo e anima diventano un tutt’uno nel momento in cui essa viene concepita. Attraverso la fisicità ha la possibilità di fare esperienza di sè in questa dimensione.
Ma la crescita del corpo non sempre coincide con quella dell’anima. Se lo sviluppo dell’individuo avviene in modo più o meno traumatico, si creeranno delle zone d’ombra dove la sua coscienza non arriva. (Vedi: Guarire il bambino interiore)
L’anima in quanto tale è un organismo femminile nel senso che è oscura, è potenziale. E’ la sostanza, il terreno che permette alla consapevolezza di essere. È nel potenziale dell’anima diventare luminosa, perciò, a meno che non venga illuminata dal principio maschile rappresentato dalla consapevolezza, non crescerà, non si svilupperà.
Queste distinzioni tra maschile e femminile non vanno intese in senso sessuale o di genere. Ognuno di noi porta con sé entrambi, non importa a quale sesso apparteniamo.
La consapevolezza è il principio che illumina ogni aspetto dell’essere umano. Ciò rende possibile la loro attivazione.
Cosi come il corpo e l’anima sono un tutt’uno nel mondo manifesto, l’anima e la consapevolezza lo sono nella dimensione spirituale. Quando si fondono, emerge il testimone.
L’uomo sviluppa se stesso attraverso l’applicazione della consapevolezza. Se è sostenuto da una coscienza sveglia, può conseguire quello che vuole. Può far emergere il maschile che c’è in lui in tutta la sua bellezza.
Tale qualità si nota quando egli è presente: nelle sue azioni, nelle relazioni, nella creatività. Il suo corpo acquista una postura eretta, i suoi occhi diventano luminosi e penetranti, il suo carisma si accende.
Il suo intento è fermo, costante, è in grado di perseverare perché ha trovato come rendersi equilibrato con la sua anima, il suo principio femminile. Essa non lo boicotta con i suoi lati oscuri, ma viene attratta dalla sua luce. Se egli è presente, anche la donna esteriore verrà naturalmente attratta.
Non c’è niente di più inebriante per una donna di un uomo che manifesta la sua mascolinità consapevolmente.
L’uomo che si sforza di dimostrare qualcosa prima o poi vacilla, perché ciò richiede continui sforzi, che depauperano la sua energia vitale. Per quanto possa tener duro, non mostra quella naturale confidenza e sicurezza in se stesso che si manifesta quando egli accoglie e illumina la sua parte femminile.
Il maschile ha bisogno del femminile per essere un intero. Tale interezza si esprime nella mascolinità, se si ha il corpo di un uomo.
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3. Hara: che cos’è
Hara, situato 5 centimetri sotto l’ombelico, è uno dei più importanti centri energetici del corpo umano. Quando è funzionante, sano, carico, l’uomo sperimenta un senso di radicamento che gli permette di interagire con l’ambiente in modo efficiente e rilassato. Ma non solo: interiormente egli fa suo quello che la sua anima realizza. Le sue esperienze spirituali acquistano concretezza, diventano parte della sua vita, non rimangono nella sfera mentale del suo essere, ma diventano carne.
Ciò gli permette di muoversi nella dimensione materiale con una perfetta gestione dello spazio-tempo, di utilizzare la sua forza fisica con efficienza ed economia.
Un esempio di ciò ci viene dai maestri di arti marziali. Tutte le discipline insistono sull’importanza di Hara per poter performare gli esercizi e le tecniche in modo da avere la chiara prospettiva della situazione. Il che vuol dire rimanere nella consapevolezza anche nel mezzo di uno scontro. Ciò trasforma la natura dello stesso, perché un uomo consapevole, centrato nel suo Hara, non sarà dominato dalla paura di essere danneggiato o sopraffatto. E non lo sarà.
Questo principio è altrettanto valido nella vita di tutti i giorni. Un uomo il cui respiro e la cui forza sono radicati in Hara, non sarà così facilmente dominato dalle sue emozioni e dai suoi impulsi istintivi. Sarà piuttosto guidato dalla visione, dalla percezione, dall’intuito.
Hara gli da un tale senso di solidità e sostegno che egli può dedicare tutta la sua attenzione ad essere presente. È come andare in giro con una scorta armata di forza, chiarezza, discernimento.
Attraverso Hara egli comprende che cos’è il vero potere e come gestirlo.
Mi permetto di insistere e ribadire che la consapevolezza rimane l’ingrediente primario. È possibile infatti sviluppare Hara in modo univoco, parziale: ciò renderà un uomo molto forte, in grado di fare cose eccezionali. Ho assistito in un video all’esibizione di un maestro di Karatè che riusciva con uno dei suoi colpi a spezzare il corno di un toro. Ho riflettuto sul fatto che quest’uomo ha dedicato molti anni della sua vita ad accrescere il suo potere fisico, ma ben poco per accrescere la sua consapevolezza, altrimenti sarebbe stato impossibile per lui danneggiare un animale per pura esibizione.
Permettere alla propria energia di fluire attraverso Hara significa permettere all’anima di sentirsi pienamente incarnata. La sensazione di piacere, potenza e confidenza che ciò implica può essere solo sperimentata. Il principio maschile diventa naturalmente manifesto.
Per l’uomo occidentale, sviluppare questo centro energetico è di grande beneficio; lo porterebbe ad essere meno polarizzato nel suo intelletto.
Nella nostra cultura si ha l’abitudine a muoversi e fare le cose mentre si pensa, non solo a quello che stiamo facendo, ma anche a qualcos’altro che non è inerente. In queste condizioni un’azione pertinente è impossibile.
L’uomo bilanciato nel suo maschile agisce in sincronia con consapevolezza, cuore e Hara. Anche quando sta semplicemente seduto su di una poltrona esprime l’energia maschile, che non è il risultato di un’attività, ma è la qualità della sua presenza.
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4. Il potere personale.
La polarizzazione nella mente rende l’uomo prevaricante, cieco. Egli viene accecato dai valori del suo ego. Non è in condizioni di usare la sua intelligenza, ma la sua furbizia. È di base dominato dalla paura, l’emozione che costituisce le fondamenta dell’ego.
Il potere gestito da un uomo che non ha affrontato le sue paure e debolezze, è principalmente indirizzato a evitare che queste emergano dai recessi della sua anima oscura.
È un modo brutale e contorto per espandere se stessi. Difatti, non confrontando la propria oscurità, l’espansione avviene o sottomettendo gli altri o togliendoli di mezzo. Se non si ha il potere di gestire la propria energia, il proprio inconscio, in altre parole se non si ha il coraggio di accogliere ed illuminare l’aspetto oscuro, che per un uomo è rappresentato dalla sua donna interiore, egli abuserà e prevaricherà gli altri.
Il vero potere personale sorge proprio perché confrontando noi stessi, diventiamo forti. L’atto stesso di affrontare ciò che non conosciamo e di renderlo conosciuto, manifesto, ci da la prova che siamo coraggiosi, che possiamo sostenere con presenza la paura.
Non è una cosa da poco passare attraverso il fuoco della trasformazione, ma non c’è altro modo per diventare un uomo adulto e di potere.
Non ha senso cercare di dimostrare al mondo che abbiamo le palle, quando dentro di noi c’è un nocciolo che non abbiamo avuto il coraggio di esplorare. Questo tipo di uomo porta ancora dentro di sé un bambino interiore impaurito, e a meno che non lo contatti, non crescerà.
Potere personale significa che so chi sono. Non ci sono angoli bui nel mio essere, o se ce ne sono, ho la forza di affrontarli. Tale fiducia nella propria presenza e nelle proprie risorse, cancella ogni traccia di abuso nei confronti degli altri.
“Io posso” è la frase che caratterizza un tale uomo. Ciò gli da la percezione di potersi espandere nel mondo manifesto, perché si sente già espanso dentro di sé. Difatti, come ogni cosa, l’espansione esterna riflette quella interna.
Egli risiede in se stesso e distruggerà ogni cosa o situazione che comprometteranno tale insediamento. Il suo potere personale è nel suo essere: presente, pieno.
Da questo spazio egli è in condizione di essere con gli altri generoso, amorevole, un mentore, un motivatore, un esempio. Il suo potere si espanderà come condivisione di quello che lui è, e più gli altri accetteranno i suoi doni, più la sua espansione emergerà come una sua qualità interiore.
L’espressione del principio maschile al suo meglio.
di Asimo Caliò Roberto Copyright
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