Ritiro di Alta Meditazione che conduce il partecipante a integrare le opposte polarità e a conseguire l’Unione Interiore, quello spazio infinito di silenzio, interezza e completezza, che è frutto del congiungimento tra Energia Maschile (Animus) ed Energia Femminile (Anima).
Un percorso di conoscenza di Sé attraverso l’incontro, la connessione e la trascendenza dei due aspetti in cui il Divino si manifesta nella dimensione umana.
Il Fiore d’Oro è la parola evocativa ad indicare la fioritura integrale dell’Essere di Luce che scaturisce da tale Unione.
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Su cosa lavoriamo in questo corso? Ecco i temi principali:
- Percezione diretta dell’Energia o Luce nel suo movimento di circolazione
- Tecniche per ripulire da sé la propria Energia mediante l’affinamento della consapevolezza
- Tecniche per integrarsi nell’osservazione e nella Luce Interiore
- Esperienza diretta dell’Energia Femminile Yin
- Esperienza diretta dell’Energia Maschile Yang
- Rapporto tra le due polarità, loro interazione e vie di equilibrio e integrazione
- Interiorizzarsi e stare nell’equilibrio di interiorità e esteriorità
- Trovare dentro di Sé la Fiamma Gemella, unirsi ad essa e diventare una Fiamma
- Terzo Occhio: stimolazione, apertura, fissazione
- Risvegliarsi a Essere l’Unione che racchiude le apparenti polarità: cristallizzazione del SE’
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A chi è rivolto questo ritiro?
- A chi ha già esperienze di Meditazione e vuol andare più in profondità
- A chi ha già lavorato su di sé e vuole proseguire
- All’operatore di Luce che vuol approfondire come fare a ripulire la propria Energia
- A chi lavora con le persone e sente il bisogno di strumenti più adeguati per sostenersi
- All’uomo che vuol incontrare e integrare la propria Donna Interiore
- Alla donna che sta cercando il proprio Uomo Interiore
- A chi è coinvolto nel tema della Fiamma Gemella e vuol andarci a fondo
- A chi si sente pronto per lavorare sul Terzo Occhio
- A chi avverte l’anelito a trascendere le polarità opposte e a conseguire una più ampia integrazione
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Per approfondire
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1. Come è nato questo ritiro
Il libro taoista “Il Segreto del Fiore d’Oro”
Il corso che proponiamo prende le mosse dall’antico testo taoista “Il Segreto del Fiore d’Oro”, scritto dal monaco Lu Tsu circa 25 secoli fa, sulla base di un insegnamento ancor più antico.
Il Segreto in esso contenuto riguarda l’alchimia dell’Unione interiore tra i due opposti principi del maschile e del femminile. Solo così il mistico sperimenterà la fioritura di ciò che è racchiuso in lui come potenziale, e che può emergere grazie a un “lavoro concentrato di cento giorni”, ossia un’assidua pratica della tecnica di meditazione che consente di far fluire le due energie yin e yang, lasciarle circolare, affinché arrivino spontaneamente a unirsi.
I commenti di Osho “I Libri del Fiore d’Oro”
In tempi recenti Osho ha riportato in luce questo antichissimo testo perché tornasse ad essere vivo e attuale. Prendendo le mosse dalla lettura dei Sutra di Lu Tsu, Osho li rende comprensibili e ne chiarisce il messaggio, rivolto al ricercatore spirituale odierno. Anche la tecnica di meditazione viene illustrata passo passo, così da condurre il meditatore nel processo ampio e profondo che infine sboccia nella apertura del fiore d’oro, ossia nel risveglio spirituale.
Il lavoro esperienziale di Renata e Asimo
Abbiamo scoperto il trattato taoista attraverso “I libri del Fiore d’Oro” di Osho e ce ne siamo innamorati. Abbiamo iniziato a praticare seguendo le indicazioni di Lu Tsu e di Osho, e il nostro amore per questo percorso è cresciuto man mano ci addentravamo. I conseguimenti personali che ne sono scaturiti, si sono poi tradotti nella visione di questo ritiro di meditazione.
Renata – la mia esperienza personale –
La prima volta che vidi la copertina del libro “Il cuore celeste” di Osho (il primo dei quattro libri del Fiore d’Oro), fu molti anni fa, era in vetrina nella reception di un centro di meditazione che frequentavo. Mi colpì, come se tra tutti gli oggetti della stanza solo quel libro fosse vivo, colorato e pieno di luce. L’immagine di quella copertina si impresse nel mio cuore. Ma evidentemente non ero ancora pronta per quel tipo di lavoro, infatti non acquistai il libro. Anni dopo, li ordinai tutti e quattro e me li portai in vacanza. Fu una delle vacanze più meditative e illuminanti della mia vita. Fu tirata dentro nella lettura e, come incontrai i capitoli in cui viene descritta la pratica, incominciai a meditare seguendo esattamente l’insegnamento di Lu Tsu e le spiegazioni di Osho. Fu un viaggio entusiasmante. Benché mi trovassi in un posto di mare bellissimo, devo dire che il vero viaggio fu quello interiore. L’esterno era solo un riflesso, e non mancava di ricordarmelo, perfino nei minimi particolari. Ricordo che ai bordi della spiaggia c’era un bocciolo di fiore selvatico che cresce nella sabbia, e che la mattina in cui si è aperto il mio Fiore d’Oro interiore, sono arrivata in spiaggia e ho trovato schiuso il bocciolo in un meraviglioso fiore bianco e profumato.
Ho poi tenuto in serbo i quattro libri consultandoli al bisogno, finché qualche anno più tardi li ho riletti e ho ripercorso tutto il processo. Molte cose dentro di me erano cambiate, la meditazione era andata più in profondità e mi rendevo conto di più realtà. Durante quel ciclo ebbi pure una guarigione spontanea da un sintomo fisico che si stava trascinando da parecchio tempo. Sentii vive le Presenze dei Maestri del Tao, i padri di questo percorso. Raffinai la tecnica. Sorsero pure dei nuovi interessanti collegamenti tra “Il Segreto del Fiore d’Oro” e temi attuali, rilevanti per la crescita personale, che potrete leggere in articoli e ebooks di prossima pubblicazione.
Dalla condivisione di tutto ciò col mio compagno Asimo nacque la visione del ritiro di meditazione.
Asimo – la mia esperienza personale –
Ho incominciato a lavorare con il respiro quando, nel 1980, incontrai Osho fisicamente per la prima volta. La sua “meditazione dinamica” inizia proprio con una respirazione profonda e caotica, la cui efficacia per contattare la propria energia e centrarla è ampiamente comprovata. Allo stesso tempo frequentai un corso in cui venivano alternati giorni di respirazione catartica (rebirthing) ad altri in cui semplicemente si osservava il respiro così come naturalmente è (Vipassana).
Negli anni successivi fui molto attratto dalla pratica di osservare il respiro, non solo durante un periodo del giorno ma anche mentre svolgevo le mansioni giornaliere. Mi dava e mi da tuttora un senso di centratura e di connessione con il mio corpo e la mia energia in modo semplice e diretto.
Durante momenti difficili della mia vita e della mia crescita, affidarmi alla consapevolezza del respiro si è rivelata un’ancora nella realtà al di là della mente. Proprio a causa delle difficoltà e dell’attrito che sperimentavo, la meditazione poteva andare più in profondità. Difatti in maniera del tutto inaspettata, durante la pratica meditativa, il “fiore d’oro” appariva in tutta la sua magnificenza, come un lampo di luce che squarciava l’oscurità. Ma era sufficiente quel lampo per portare fiducia e l’impeto a continuare a vivere la mia vita con chiarezza ed entusiasmo.
Vi sono molte tecniche di meditazione sul respiro per avvicinarsi a se stessi; la più profonda, per mia esperienza, è quella che proponiamo in questo ritiro.
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“Questo libro “Il segreto del Fiore d’Oro” è uno dei trattati più esoterici al mondo. Questo trattato è anche una grande sintesi di tutte le grandi religioni. E’ raro, è unico. Non appartiene a qualcuno in particolare, ovvero appartiene a tutti. E’ uno fra gli approcci più sintetici. Racchiude tutto ciò che c’è di bello in tutte le tradizioni del mondo. Per secoli, il suo contenuto è stato trasmesso solo oralmente, e il libro rimaneva esoterico. Non era a disposizione del pubblico, perché ha qualcosa di veramente segreto da insegnare: era disponibile solo per i discepoli. Il Maestro ne parlava al discepolo solo quando lo vedeva pronto, perché il testo ti da un potenziale segreto tale che, se non lo comprendessi esattamente, se lo utilizzassi in modo sbagliato, di certo provocherebbe in te effetti negativi. Deve essere compreso esattamente e bisogna lavorare con questo libro solo in presenza di un Maestro. E’ un metodo potentissimo.” – Osho –
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2. Energia Maschile ed Energia Femminile
Come l’Universo, l’essere umano, sia esso uomo o donna, contiene in sè le polarità opposte, l’energia maschile e l’energia femminile. Esse continuamente si intrecciano, fluiscono l’una nell’altra e generano ogni manifestazione di vita. Ciò è ben raffigurato nel simbolo del Tao, nel quale l’Uno racchiude e rivela Yin e Yang, e ciascuno di essi a sua volta contiene un pizzico dell’altro, dal quale non è scisso. L’evoluzione spirituale avviene grazie alla crescita di queste due energie e alla loro interconnessione, dalla quale scaturisce ogni cambiamento, sia a livello individuale che collettivo.
Nel percorso di consapevolezza ci si imbatte a vari livelli nel tema dell’unione tra maschile e femminile.
1)Il livello basilare è quello familiare, ha a che fare con i modelli di donna e di uomo ereditati in seno alla famiglia d’origine: madre e padre sono le prime figure di riferimento per quanto riguarda l’interiorizzazione del femminile e del maschile, e condizionano, nel bene e nel male, il successivo sviluppo. Fintanto che si è traumatizzati o irretiti, si è adulti solo anagraficamente, ma emotivamente si è ancora bambini: l’energia non fluisce ma è prigioniera delle ferite del passato. Il maschile e il femminile sono separati l’uno dall’altra, schiavi come sono di un assetto condizionato dai modelli genitoriali. Un lavoro di decondizionamento e guarigione del bambino interiore è basilare ed è necessario per lasciar andare ciò che ostacola, e per ricevere ciò che di positivo i genitori hanno trasmesso.
2)Il livello archetipico si incontra successivamente al precedente: più si va in profondità a sanare le ferite d’infanzia, più ci si svincola dalla tirannia del superego, più si incontrano archetipi forti. Essi sono energie patrimonio della coscienza collettiva, provengono da tradizioni religiose e da miti rintracciabili in diverse culture e aventi linee comuni. Si tratta di un livello appartenente alla psicologia transpersonale, utile per integrare in sé aspetti del femminile e del maschile più ampi di quelli appresi nella famiglia d’origine. Così, per esempio, l’energia maschile può manifestarsi nell’archetipo del guerriero, e farci così attingere alla forza interiore e alla disciplina necessarie al lavoro su di sé; l’energia femminile può venir fuori nell’archetipo della curandera, della donna di medicina, dotata di talenti di guarigione e appassionata dell’arte della cura con rimedi naturali. Vi è una miriade di archetipi, scoprirli e integrarli è un passaggio, un allargamento della consapevolezza del maschile e del femminile.
3)Il livello spirituale è accessibile a chi è pronto per andare oltre i precedenti due, avendoli già esplorati. E’ il livello dell’unione e della trascendenza. E’ il Tao. E’ l’esperienza diretta dell’energia maschile e dell’energia femminile come princìpi fondanti della propria presenza, e che come tali, essendo sperimentati per quello che sono, si uniscono. Tale unione è il matrimonio interiore, è percepire Se stessi come realmente si è: non si è più identificati con l’essere un uomo, o una donna, né con un’immagine o una qualità, ma si realizza di essere entrambe le energie, maschile e femminile, e di essere l’Uno che le contiene. La dualità viene trascesa, si va oltre, e si può così vivere qualità sia maschili che femminili, liberi di essere e di manifestare ciò che risulta più appropriato a seconda del momento. E’ il livello della semplificazione estrema, il livello trans-verbale, perché le parole non arrivano a spiegarlo.
Il percorso tracciato nel “Segreto del Fiore d’Oro” appartiene al livello spirituale. Maschile e femminile non sono più considerati come contenuti psicologici, non sono elaborati partendo da atteggiamenti o comportamenti o tendenze, ma vengono contattati direttamente come principi costituenti l’esperienza della propria soggettività in divenire.
A che serve tutto ciò?
- -a sciogliere temi rimasti aperti nei primi due livelli (familiare e archetipico)
- -a disidentificarsi dal tipo di donna o di uomo che si crede di essere o che si proietta fuori di sè
- -ad ampliare la propria percezione di maschile e femminile
- -a trovare in sé quell’appagamento che si tende a cercare in partners esterni
- -a sentirsi completi in se stessi
Quando il Fiore d’Oro si schiude, ci si trova a vivere nell’integrazione tra maschile e femminile, ciò accade in modo naturale, poiché naturale è l’Uno, il quale utilizza le due energie per manifestarsi, per essere ciò che è.
L’Unione che si persegue con questo percorso non è qualcosa di studiato o di imposto. Non puoi contattare l’energia maschile in te separandola da quella femminile, e viceversa. Uomo interiore e donna interiore non possono essere dissezionati, separati. Non è nella natura delle cose. Energia maschile e energia femminile possono essere conosciute solo osservando il loro svolgersi dinamico, allorché di continuo trapelano l’una nell’altra. Il metodo proposto in questo corso mira a farti fare esperienza diretta di come la tua vita sia un continuo incessante atto d’amore tra energia maschile e energia femminile. Diventare testimoni di tale amplesso è aprirsi a fiorire come esseri umani-divini.
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3. Fiamme Gemelle
C’è molta curiosità, nel contesto spirituale, in merito alle fiamme gemelle. E c’è un sacco di confusione e di fraintendimento. Quello delle fiamme gemelle è un antico insegnamento Sufi, l’immagine della fiamma gemella è un simbolo, così come le parole “amante” e “amato”, ad indicare un’esperienza interiore che conduce a unirsi con se stessi e in se stessi. Ciò era ben noto agli iniziati, le figure poetiche e simboliche avevano il compito di evocare la presenza dell’amato interiore, di attivarlo, per facilitare l’unione mistica, il processo di ri-unificazione interiore, l’illuminazione.
Ma in tempi recenti, grazie alla nuova energia in risveglio nel pianeta, pare che alcuni abbiano trovato la fiamma gemella anche come partner nel mondo esterno. Sull’onda dell’esperienza da loro condivisa, molti altri hanno equivocato, bramando la fiamma ricercandola come partner ideale, e così interpretando erroneamente incontri e relazioni. Rapporti di dipendenza affettiva sono stati travisati e mascherati, sovrapponendo il concetto di fiamma gemella a una realtà di sofferenza che non si è disposti ad affrontare e risanare.
Chi non ha un femminile e un maschile integrato in sé, tende a cercare fuori ciò che non riconosce dentro. E’ il meccanismo della proiezione.
Solo chi ha già raggiunto un buon livello di integrazione tra energia maschile e energia femminile dentro di sé, può incontrare la propria fiamma gemella nel mondo esterno. Ciò può sfociare in una relazione di coppia come anche no, tale incontro non è per un livello sociale di relazione, ma è propedeutico all’ascensione, all’unione col Divino. E’ per chi è pronto a guardarsi dentro e ad accettare di unirsi in se stesso.
“Il Segreto del Fiore d’Oro” mira a tale unione interiore: una volta che sei uno in te stesso, cade la bramosia di incontrare la fiamma gemella come partner all’esterno di te, e magari è la volta buona che la incontri davvero, non avendo più un investimento emotivo ed egoico a soddisfare qualcosa che non contattavi dentro di te. Oppure può accadere di realizzare che tutti sono fiamme gemelle, dunque sei libero di scegliere di stare in coppia con chi ti piace, o di stare da solo e stare bene. Sarà la tua natura, il tuo Tao, a indicartelo.
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“Quando i tuoi occhi – queste due fiamme, questi due emisferi della tua consapevolezza – si congiungeranno e saranno assolutamente uniti, tu diventerai una fiamma: quella fiamma che Plotino chiama “Il volo della solitudine verso la solitudine”. – Osho –
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4. Interiorizzarsi
Nello stato di sonno, l’essere umano pone attenzione fuori di sé, alle cose, gli oggetti del mondo esterno. L’energia segue l’attenzione, così egli non può evitare un continuo dispendio di energia. Egli è posseduto dai desideri. La sua parte maschile è assoggettata a quella femminile, nel senso che l’intelletto non è illuminato dalla consapevolezza, ma è al servizio di istinti che a loro volta sono condizionati dall’ego.
Come maschile e femminile non sono tra loro in equilibrio, altrettanto interno ed esterno. L’essere umano inconscio è completamente estroverso, proiettato fuori di sé. Ecco perché è così difficile muovere i primi passi verso lo stato di veglia: la mente continua come un disco rotto a riproporre i soliti pensieri, e non c’è modo di fermarla, i sensi sono intorpiditi e inclini a protrarre la sonnolenza, ci si sente spossati e privi di energia perché essa è stata a lungo dispersa verso il fuori e verso il basso.
La via del Tao è la via del rientro, del ritorno dell’energia all’interno. E’ il metodo del “fluire a ritroso”. Non serve combattere la mente chiacchierona che vuol ancora portar fuori. Se vuoi interiorizzarti e risvegliarti, è necessario che accompagni la tua energia nel percorso di rientro. Come? Attraverso l’osservazione. Viaggiando verso l’esterno, la tua energia ha già compiuto metà del cammino; se continui ad andare solo fuori, non lo completerai mai. Se stai fermo, astenendoti dall’uscire da te, se osservi, astenendoti dal seguire la mente, puoi vedere dove la tua energia si era dispersa. Incomincia allora il movimento all’indietro del flusso: la tua energia spontaneamente rientra in te, nella sua sede naturale. Così si compie l’altra metà del viaggio.
Il Segreto del Fiore d’Oro insegna a ritornare verso se stessi. Quando l’energia ha completato l’intero cerchio, inizia la vita vera, quella in cui si può stare in equilibrio tra il dentro e il fuori, tra interiorità ed esteriorità, perché la consapevolezza li contiene entrambe.
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“La tua consapevolezza fluisce verso l’esterno: è un fatto, non è qualcosa in ui credere. Quando guardi un oggetto, la tua consapevolezza fluisce verso quell’oggetto. Per esempio, tu guardi me. In questo caso dimentichi te stesso, sei focalizzato su di me, per cui la tua energia fluisce verso di me, i tuoi occhi sono puntati su di me. Questa è l’estroversione. Vedi un fiore, ne rimani incantato e ti focalizzi sul fiore; dimentichi te stesso, la tua attenzione è rivolta solo alla bellezza del fiore.
La luce deve tornare indietro, in te, in modo tale che tu sia il soggetto e l’oggetto nello stesso tempo, simultaneamente, affinché tu riesca a vedere te stesso. Allora si sprigiona la conoscenza di sé. Comunemente viviamo solo a metà: vivi a metà, morti a metà. Quella è la situazione. E, a poco a poco, la luce continua a fluire all’esterno e non torna mai indietro. E tu diventi sempre più vuoto all’interno, cavo. Diventi un buco nero. Un buco nero è uno stato in cui hai esaurito tutta la tua energia e sei diventato vuoto, hai dimenticato completamente come nutrire questa tua sorgente di energia. Questo è il modo in cui molte persone vivono la loro vita: diventano buchi neri a causa della loro estroversione costante. Vedi una cosa o ne vedi un’altra, vedi continuamente, senza alcun ritorno di energia verso te che vedi. Durante il giorno vedi il mondo e, durante la notte, vedi i tuoi sogni, ma rimani costantemente attaccato agli oggetti. Questo è dissipare energia.
L’esperienza taoista afferma che l’energia che consumi nella tua estroversione può cristallizzarsi sempre di più, invece di consumarsi, se impari la scienza segreta di far tornare indietro la tua energia.” – Osho –
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5. La circolazione della Luce
Il Fiore d’Oro è il segreto di come far circolare la Luce. E’ un metodo pratico per favorire la circolazione dell’energia. Osservando il movimento dell’energia che da fuori torna dentro, a un certo punto si assiste al suo fluire all’interno. L’energia che prima era dispersa fuori, e che quindi non era percepibile, ora lo è. La si può sentire scorrere nel corpo. E’ il preludio alla sua fissazione. Più la luce circola e la si percepisce nel suo fluire, più ci si avvicina alla cristallizzazione.
Per l’energia è naturale circolare; attraverso il movimento, essa si ripulisce, cresce, si rigenera. L’attenzione ha la prerogativa di essere attratta da ciò che si muove, sia nel mondo esterno che nel mondo interiore. Il Tao utilizza tale tendenza incoraggiando il praticante a osservare il naturale fluire della luce. La cristallizzazione avverrà spontaneamente in seguito all’unione tra energia (principio femminile) e consapevolezza (principio maschile). In questo, il Tao si differenzia da altre scuole che perseguono l’illuminazione cercando di provocare la fissazione della luce; quella del Tao è una via graduale, non ci si deve sforzare di fissare la luce, essa si fissa da sé in seguito alla pratica costante.
Tutto ciò è rilevante, non solo per il ricercatore spirituale che mira all’illuminazione, ma anche per l’operatore di luce che vuole accrescere la dimestichezza con l’energia, percepirla meglio, in modo più diretto, imparare come ripulirsi e ricaricarsi dopo una sessione di aiuto agli altri. Il Segreto del Fiore d’Oro ti fa fare esperienza diretta dell’energia, del suo movimento naturale e delle vie che essa percorre per nutrire il seme interiore dal quale sboccerà il Fiore d’Oro.
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“Se fossi io a decidere chi può diventare terapista, chiederei che questo processo di circolazione della luce sia il requisito fondamentale per diventarlo. A meno che una persona non sia in grado di far circolare la propria luce, non le dovrebbe essere permesso di curare chicchessia. Se una persona è in grado di far circolare la luce dentro di sé, non cadrà mai preda di nessun tipo di nevrosi. Potrà ascoltare, potrà aiutare, ma rimarrà intatta, integra. La circolazione della luce la manterrà pulita, la purificherà. Sarà una persona sacra. Solo una persona che abbia raggiunto la propria interezza può aiutare realmente gli altri, coloro che sono in cammino e stanno lottando e brancolano nel buio: Altrimenti accade che un cieco guidi un altro cieco: cadranno entrambe in qualche pozzo.” – Osho –
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6. Apertura del Terzo Occhio
L’energia è luce, è la vibrazione più elevata che l’essere umano possiede. Essa scaturisce dal grembo dell’Universo, è la manifestazione del principio femminile nella sua purezza. Da sola, è caos, è senza forma, inconoscibile e sterile, perché non può dare origine a niente. E’ come una regina senza un re, un ente senza un logos. Resterebbe oscurità, puro potenziale: anima inconsapevole di se stessa. Per conoscersi, per creare, per evolvere, necessita di unirsi al principio maschile, che è la consapevolezza, l’essere presenti, il vedere. Anche il principio maschile da solo non avrebbe ragion d’essere e non genererebbe nulla, rimarrebbe vuota forma, ragionamento fine a se stesso.
Quando l’energia viene vista e percepita durante il suo percorso di rientro, il femminile e il maschile interiore si fondono insieme. L’energia allora non ha più un andamento caotico, casuale o dispersivo, ma si muove seguendo le leggi universali, seguendo il Tao. La consapevolezza accompagna l’energia nel dirigersi naturalmente verso la sua Sorgente Divina.
Nel movimento inconsapevole, l’energia si era diretta verso il fuori e il basso. Nel movimento consapevole, va verso il dentro e l’alto. Ecco le due polarità che formano l’esperienza del Tao: la prima è il viaggio terreno, la seconda è il viaggio ultraterreno. Il Viaggiatore, l’Uno, il Sé, scaturisce dal compimento dell’intero percorso.
Si schiude la dimensione verticale, la vita dell’anima, che può esser definita tale solo quando è consapevole di sé, si è auto-riconosciuta.
L’organo luminoso in cui ciò ha inizio e accade il risveglio è il Terzo Occhio, chiamato anche sesto chakra o ayna (non duale). Esso è la stanza in cui principio femminile e principio maschile si uniscono nel matrimonio sacro, e dalla loro unione nasce il nuovo Essere, il Sé, l’essere umano risvegliato alla propria natura divina. Prima di allora, il Terzo Occhio ha il potenziale di aprirsi, contiene il seme dell’uomo nuovo: potrebbe schiudersi come no, potrebbe anche restare nell’oscurità per molte vite, come una casa disabitata, perché gli sposi sono altrove o viaggiano separati.
In Natura tutto segue il Tao: animali, piante, minerali; esseri viventi di ogni forma e specie. Basti pensare al movimento delle maree, degli animali migratori, dei vegetali che fioriscono. La Natura segue il Tao per il solo fatto di esserci. All’essere umano è richiesto qualcosa in più. Egli è libero di seguire il Tao o di non seguirlo. Tale libero arbitrio gli permette di elevarsi a realizzare la propria natura, se lo vuole. Il percorso “Il Segreto del Fiore d’Oro” è rivolto a questo. Quando femminile e maschile incominciano a incontrarsi, sono come due amanti che spontaneamente fluiscono verso la loro dimora, il Terzo Occhio. Esso viene stimolato, come un seme che nutrito dalla terra, a un certo punto si schiude e germoglia. E una volta che esso è presente, attira ancora e ancora i due amanti interiori ad unirsi.
Nell’odierno contesto spirituale vi sono molti fraintendimenti su come avvenga e cosa sia l’apertura del Terzo Occhio. Fenomeni appartenenti al Terzo Chakra (corpo mentale) e al Quarto Chakra (corpo psichico) vengono di frequente scambiati per aperture del Sesto Chakra, ma non lo sono. Non è questa la sede opportuna per addentrarsi in tali aspetti. Basterà ricordare che l’apertura del Terzo Occhio non può essere forzata o indotta. Essa accade spontaneamente come effetto di un lavoro assiduo su di sé, volto ad andare dentro e in profondità. Quando si vive nella dimensione verticale in modo sufficientemente stabile, l’apertura del Terzo Occhio può avere luogo. E non è qualcosa che l’ego può arrogarsi, dicendo “Ora io sono” o “Ora io vedo”, cosa che invece ancora accade a chi è polarizzato nel Terzo – Quarto Chakra.
Il Segreto del Fiore d’Oro è il segreto dell’apertura vera del Terzo Occhio, un naturale sbocciare che è solo la preparazione al nirvana, alla fioritura completa che avverrà col tempo, con la maturazione, col passare dal Sesto Chakra al Settimo, chiamato anche “Il Loto dai mille petali”.
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“Un Buddha vive in uno stato di orgasmo costante: la sua donna e il suo uomo interiore continuano a fare l’amore. Dopo che sarà accaduto questo incontro, sarai rinato. Se un uomo e una donna si congiungono, danno vita a un figlio, si riproducono. Se il tuo uomo e la tua donna interiori si congiungono, creano anch’essi un figlio: tu sei i genitori e sei il figlio. In te inizia una nuova vita, la vita di un Buddha, la vita dell’illuminazione, la vita che non conosce la morte.” – Osho –
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di Renata Rosa Ughini e Asimo Caliò Roberto
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RITIRO INTENSIVO “IL SEGRETO DEL FIORE D’ORO”
con Renata e Asimo
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