“Guarire le radici” è un processo intenso e profondo di decondizionamento, che consente di contattare, ascoltare e trasformare le memorie cellulari limitanti risalenti all’infanzia e al rapporto con mamma e papà.
Le Costellazioni familiari Bioenergetiche sono un metodo esclusivo, frutto di anni di ricerca e pratica, che porta ad autoguarire il proprio bambino interiore, conseguendo una nuova armoniosa integrazione fra l’adulto e il bambino dentro di noi.
“Guarire le radici” significa andare alla radice, scoprire e sciogliere la base reale dei problemi. Difficoltà nei diversi ambiti del quotidiano: relazioni, lavoro, affetti, salute, soldi, sono in ultima analisi riconducibili a quella prima impronta che abbiamo ricevuto da piccoli e che tuttora condiziona la nostra vita.
“Guarire le radici” è un corso residenziale di tre giorni, per le date consulta Calendario.
Prossime date previste:
29 OTTOBRE – 1 NOVEMBRE 2023 (PONTE)
Dove? A Gubbio (PG)
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Per approfondire:
Le costellazioni familiari bioenergetiche: un po’ di storia
Irretimento e trauma
Il bambino interiore
Le cinque ferite e come guarirle
L’amore dello spirito
Possibili ostacoli
Calendario
Testimonianze
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COME GUARIRE IL BAMBINO INTERIORE EBOOK
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Alcuni spunti di riflessione….
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1. Cosa significa Guarire le Radici?
Guarire le radici significa ritornare al momento in cui, in questa tua vita e incarnazione sulla Terra, tutto è iniziato. Nella tua infanzia sono state gettate le basi di tutta quanta la tua vita. Lì nella tua famiglia d’origine, che ti piaccia o no, tu hai le tue radici.
L’essere umano assomiglia molto all’albero. E tu esattamente come una pianta puoi prosperare, innalzarti, crescere sano e robusto, produrre fiori e frutti, fluire con i ritmi naturali della vita, solo se hai radici sane. Proprio come un albero, se hai radici malate, incomplete, superficiali, non potrai prosperare, non ti svilupperai in base alla tua massima possibilità, ma sarai fragile, debole, bisognoso, esposto alle avversità, e con ogni probabilità se arriverà un cattivo tempo ti spazzerà via.
La radice è l’origine, l’origine della tua vita su questa terra. Ciò che hai adesso, ciò di cui sei dotato e che caratterizza la tua vita attuale, è partito dall’infanzia, dal te bambino, dalla tua famiglia, che non a caso nel linguaggio comune si chiama “famiglia d’origine”. Dunque se ora ti manca qualcosa, se noti che nel tuo sviluppo di essere umano su questa terra qualcosa non sta andando per il verso giusto, devi tornare là, in quel luogo e in quel tempo in cui tu hai avuto origine. Solo così potrai prendere ciò che ti manca. Se la tua infanzia è -come per la maggior parte di noi- caduta nel dimenticatoio, se ti pare di non ricordarti più niente, questo non è un buon motivo per rinunciare all’impresa. Semmai, tale reticenza è la prova di quanto tu ne abbia bisogno, e di quanto tu sia sconnesso dal tuo bambino interiore, il quale, se sano, dinnanzi a una nuova avventura avrebbe detto “SI” senza esitazioni!
“Cercare di eliminare l’inferiore, di distruggerlo, per restare solo con ciò che è superiore, è mera stupidità. E’ come se distruggeste le fondamenta, pretendendo che i piani più alti dell’edificio restino in piedi. E’ come se tagliaste i piedi di un uomo, volendo che sia in perfetta salute e cammini. L’inferiore è necessario, l’inferiore è il fondamento.
Osservate l’economia della vita. L’inferiore può esistere senza ciò che è superiore, ma ciò che è superiore non può esistere senza l’inferiore, e per questo è superiore.
Non sto creando un paradosso, è semplice: le fondamenta di un edificio possono esistere senza l’edificio, ma l’edificio non può esistere senza fondamenta. Ciò che è alto necessita di ciò che è basso. E’ inferiore perché può esistere senza ciò che sta sopra – ciò che sta in alto non gli è indispensabile – ma ciò che sta in alto non può esistere senza ciò che sta in basso.
Le radici possono vivere senza l’albero, questo non è impossibile. Se tagliate un albero, le radici continueranno a vivere e nascerà un nuovo albero; ma provate a fare l’inverso: tagliate le radici – non ne nasceranno mai di nuove. L’inferiore è essenziale, ciò che sta in alto è un lusso, arriva solo quando l’inferiore è appagato. E’ possibile solo quando l’inferiore è stato trasceso, non distrutto.
Un uomo di completezza lascerà che l’inferiore esista: è il solo modo perché esista anche ciò che sta in alto, ragion per cui creerà un’armonia tra l’inferiore e il superiore. In questa armonia, ciò che sta in basso non sarà più inferiore, e ciò che sta in alto non sarà più superiore: sono diventati tutt’uno, un’unità.”
– Osho – da “La via del Sole e del Vento”
In questo insegnamento, l’inferiore è il bambino interiore, il superiore è l’adulto.
Allora, tentare di distruggere l’inferiore è ciò che facciamo da adulti quando siamo sbilanciati e non consideriamo il bambino interiore, perché abbiamo perso contatto col nostro bambino interiore, e ci siamo abituati a seguire solo la parte adulta, credendola superiore perché è la parte che crede di sapere, crede di risolvere ogni problema lottando, ragionando, agendo. Ma la vita di tutti i giorni ci mostra che ci manca qualcosa, ogni volta che i nostri sforzi di adulti si rivelano vani, la nostra capacità di vedere corta. Non siamo radicati nel nostro essere, nella nostra energia e interezza: perciò possiamo arrivare solo fino ad un certo punto, a soluzioni parziali -quando va bene-. Procedere nella vita adulta tralasciando il bambino interiore, è come pretendere di star bene e camminare senza i piedi e le gambe. Muoversi armonicamente nel mondo e nella propria vita, in quelle condizioni è impossibile.
L’insegnamento sopra citato si può anche intendere così: l’inferiore è il genitore, è chi è venuto prima, e il superiore è il figlio, che è venuto dopo. Così come le radici vengono prima, e la parte dell’albero fuori terra viene dopo.
Chi da adulto tenta di rinnegare le proprie origini, non riconoscendo le proprie radici, magari camuffando da dove viene, o volendo fare l’opposto dei genitori, o cercando in tutti i modi di dimenticare e di dimenticarli, taglia via una parte di se stesso, si fa del male. Con ogni probabilità andrà incontro a difficoltà, la vita non lo sosterrà, perché la vita fluisce attraverso le radici. Se l’io bambino non è stato soddisfatto di ciò che ha ricevuto dai genitori, da adulti non potremo risolvere la cosa semplicemente comportandoci in maniera diversa o volutamente opposta a quella con cui nostro padre o nostra madre si son comportati con noi; la sola ribellione fine a se stessa non sarà risolutoria, ci porterà forse un sollievo temporaneo, ma ci lascerà sradicati.
D’altro canto, nemmeno chi rinuncia alla ribellione e rimane attaccato alla gonna della madre, o alla casa del padre, è connesso alle radici: spesso questo tipo di scelta nasconde un risentimento latente, magari mascherato da un atteggiamento compiacente e sottomesso.
La soluzione è nel compiere l’intero percorso: dalla fusione infantile con i genitori, all’allontanamento -necessario per crescere- a una successiva ricongiunzione, attuata sulla base di una guarigione personale che ci renda adulti integrati col bambino interiore, figli riconnessi ai padri e alle madri.
Distanziarsi dai genitori per fare la propria strada è fruttifero una volta che è stato compiuto per intero questo movimento, allora non sarà più ribellione ma individuazione. La ribellione è dell’adolescente; se vogliamo diventare adulti a 360 gradi, non possiamo restare attaccati alla ribellione, che è espressione dell’inappagamento del bambino interiore e della sua distruttività, ma dobbiamo andare oltre.
L’inferiore è l’infanzia, è tutto ciò che ci riporta alle tematiche non risolte che hanno riguardato noi bambini e i nostri genitori.
La radice, in quanto parte inferiore, è sotto terra, si trova nell’oscurità, non si vede, oppure affiora qua e là. Allo stesso modo il bambino interiore, allo stesso modo i genitori, la famiglia che abbiamo avuto, l’infanzia: diventiamo grandi e tutto ciò non si vede più, o emerge a tratti, perché è sepolto sotto terra, nell’inconscio. Non ne siamo consapevoli, normalmente da adulti non lo vediamo, ma è l’origine del nostro presente. Pertanto, se il nostro presente non ci piace, va considerata la radice: guardare da dove veniamo, e che cosa ci è successo da piccoli di così terribile da essere nascosto nell’oscurità dentro di noi. Perché attaccato a ciò che ci ha recato dispiacere, c’è anche il nutrimento, la linfa vitale di cui le radici sono piene.
Ciò ci serve a riconsiderare il presente, a comprenderlo con occhi nuovi, a guarirlo e dunque a gettare basi diverse per il futuro.
L’oscurità delle tue radici è anche la tua profondità. Trasformazione è portare luce in quell’oscurità, così da potersi radicare senza più paura.
Come creare armonia tra inferiore e superiore?
Il corso “Guarire le Radici” è un’opportunità intensa e completa per riarmonizzare bambino interiore e adulto, genitori e figli, innanzitutto dentro di te, e ciò conseguentemente si rifletterà nelle tue relazioni familiari e sociali. Potrai guardare nell’oscurità delle radici, affrontare e sciogliere ciò che l’io bambino non aveva potuto accettare, e riscoprire da dove vieni, sentirne la forza e il nutrimento, come linfa vitale che scorre e che ti permette di prosperare.
L’insegnamento citato sopra accennava all’unica soluzione per sanare la dualità: appagare l’inferiore, lasciare che esista. Con la guarigione delle radici, tu appaghi il tuo bambino interiore, e appaghi pure i genitori dentro di te. Detto in termini molto semplici, sistemi la tua infanzia. Così le varie parti di te, adulto e bambino interiore, genitore e bambino interiore, padre e figlio, madre e figlio, finalmente hanno modo di capirsi, venirsi incontro, e ricostituire l’unità.
E’ la guarigione del bambino interiore.
Rafforzi le tue radici e ti senti saldo, al tuo posto.
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Guarire le radici è un’esperienza di radicamento.
Essere radicati ha più aspetti:
–Radicamento corporeo: sentire che ti reggi in piedi da solo/a, i piedi appoggiano completamente sulla terra, in modo più naturale e rilassato; sentire presenza nelle gambe e nei piedi, e in generale in tutta la parte inferiore del corpo, tanto quanto in quella superiore; sentirsi in grado di reggersi sulle proprie gambe senza tensioni, fatica e senza dover compensare la postura; percepire i segnali del corpo con immediatezza, potersi fidare che ciò che si sente ha valore di verità.
–Radicamento emotivo: sentire che puoi fare affidamento su te stesso, che la tua energia sta con te e che non la sprechi più in relazioni di dipendenza, non devi più dipendere da qualcun altro per la tua vita e per il tuo star bene. E’ autonomia e indipendenza, che non è l’autarchia dell’adulto chiuso, ma è una capacità nuova di relazionarsi, più cosciente.
–Radicamento spirituale: l’umiltà, non come idea o concetto morale, non come atteggiamento costruito, ma come gioiosa spontaneità, che si raggiunge quando il bambino interiore non si sente più soffocato dalla parte adulta o genitoriale (superego), ma si sente sostenuto a crescere, come un albero nutrito dall’humus (termine da cui deriva appunto la parola umiltà). E’ quanto abbiamo letto sopra “lasciare che l’inferiore esista”. E’ anche non polarizzarsi in una parte -ritenuta superiore- del proprio essere, ma fluire nella conseguita integrazione.
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2. Guarire le radici: perché?
Da quanto si è detto, appare chiaro che la guarigione del bambino interiore, l’armonizzazione della famiglia d’origine, lo scioglimento dei blocchi che ci si porta dietro dal passato, siano passaggi fondamentali per chi vuole per se stesso una svolta decisiva nella propria vita.
Si può volere questa svolta per i più svariati motivi:
-perché ci si sente insoddisfatti di ciò che si ha;
-per problemi di ordine emotivo: ansia, stress, insofferenza, paure, agitazione, turbe emotive, insicurezza;
-per problemi relazionali: relazioni difficili o impossibili, incapacità di amare o di ricevere amore, ripetizione dell’errore di scegliere partners sbagliati;
-per problemi famigliari: relazione difficile con i genitori, incapacità di perdonarli, oppure sensazione di esserne succube, o attaccamento;
-per motivi psicologici: si è fatto già o si sta facendo un percorso di analisi, che ha fatto emergere l’esigenza di portare maggior chiarezza negli elementi costitutivi dell’IO: bambino interiore, superego, io adulto;
-per sostenersi in un momento di forte cambiamento: un lutto improvviso, una perdita, una situazione eccezionale;
-per motivi economici: difficoltà ad amministrare il proprio denaro o a guadagnarlo, traversie apparentemente ingiustificate se paragonate a oggettive buone capacità, rovesci di fortuna, situazioni assurde;
-per motivi fisici legati alla salute: una malattia grave ci sta mettendo alle strette perché non ne comprendiamo l’origine, oppure un disagio cronico o ripetuto nel tempo ci lancia sempre il medesimo segnale, di cui però non siamo riusciti a cogliere il significato;
-per motivi legati al lavoro, alla realizzazione professionale, all’esplorazione e manifestazione dei talenti: non sentirsi soddisfatti del lavoro che si svolge, non riuscire a cambiarlo, non riuscire a inserirsi nel mondo del lavoro;
-per motivi spirituali: accorgersi che ci sono ferite antiche che ancora influiscono sulla percezione, voler lavorare su di sé più in profondità, per fare pulizia e trasformare la radice dell’ego.
Per tutti i motivi elencati, e per molti altri ancora -perché ognuno di noi ha una sua vicenda squisitamente personale e unica- la guarigione delle radici è consigliata.
La guarigione è il percorso, non il risultato. Quando siamo presenti, consapevoli e perciò soddisfatti così come siamo e esattamente dove siamo, il problema scompare da solo. E’ allora che scaturisce il potere di autoguarirci, e che ci sentiamo radicati in esso.
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Per approfondire…
vedi anche:
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Guarire le Radici si svolge in provincia di Perugia, in struttura idonea ad ospitare gruppi, a GUBBIO. Per info su come raggiungere la sede del corso CONTATTACI.
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