Accogliamo la richiesta che ci è giunta da alcuni di voi, di portar chiarezza sul tema assai controverso del pericolo di intrusioni di spiriti bassi o dispettosi o mendaci durante il channeling.
C’è davvero il rischio di ricevere messaggi fasulli camuffati da verità? E se sì, in quali contesti?
I cosiddetti “spiriti burloni” o “spiriti malevoli” esistono veramente? C’è un reale pericolo che ci facciano i dispetti, o che ci sviino dal cammino spirituale facendoci prendere false vie? O che addirittura si intromettano nella nostra vita, facendo accadere delle cose spiacevoli? E in che misura praticando il channelling siamo più o meno esposti a tali evenienze?
In questo articolo diamo risposta a queste domande, facendo luce innanzitutto sul fenomeno del channeling nel suo complesso.
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1. Il channeling tra moda e realtà
Oggigiorno, in seguito alla sistemazione della griglia effettuata da Kryon già negli anni ottanta, e all’apertura di numerosi portali negli ultimi decenni, è sempre più diffuso il fenomeno del channeling spontaneo. Un numero crescente di persone provenienti dalla più diversa estrazione socio – culturale si trova davanti a fenomeni di medianità, quali:
- -l’udire un dettato “saggio” che indirizza nella giusta direzione, o che parla di temi spirituali e rivela verità sull’anima e sul risveglio;
- -il sentire “presenze” vicine soprattutto in momenti di bisogno, oppure di notte;
- -il vedere o l’intuire fatti o situazioni prima che accadano, o il trovarsi ad agire o a parlare fuori dal controllo della mente e come guidati da una mano benevola,
- -Il notare spostamenti insoliti di oggetti, imbattersi in segnali ricorrenti come i numeri doppi o le piume, ecc…
Molti incontrano Esseri Luminosi in sogno o li intravedono o ne vengono toccati e ispirati durante i momenti di rilassamento e di meditazione.
La gamma dei fenomeni è ampia, varia di momento in momento e da persona a persona, ed è in continuo aumento. E’ fuor di dubbio che tutto ciò sia reale e che il velo tra noi umani e Loro, gli Esseri di Luce, si stia assottigliando sempre di più. L’interesse stesso per il mondo angelico e le canalizzazioni è sempre più diffuso anche tra coloro che non notano niente di strano o di inusuale, né odono voci, ma chissà perché, sono più propensi che in passato a rivolgersi alle creature angeliche, magari pregando o andando da qualcuno che canalizza per ottenere consigli o conforto.
Tutto ciò apre a diversi sviluppi e conseguenze, sia positive che non.
I più saggi comprendono che questi contatti sono lo stimolo a cominciare un cammino spirituale, o a velocizzare la via evolutiva che già stanno percorrendo.
Ma vediamo a cosa va incontro chi non lo capisce.
C’è chi, in preda alla paura, reagisce con un NO e chiude ogni tipo di contatto, rinunciando a capire cosa sta succedendo, e quindi bloccando la propria percezione in generale: è l’atteggiamento di chi si aggrappa alla razionalità o a ciò che crede di conoscere.
Altri dicono di SI al contatto, ma rimangono confinati all’interno di esso. Ecco come:
- -Non riescono a gestire tali fenomeni, per mancanza di strumenti e di adeguata preparazione, dunque sono in balìa di ciò che succede loro.
- -Si fanno delle idee in merito e procedono con quelle, falsando perciò il senso dell’esperienza.
- -Enfatizzano la scoperta di un talento “speciale”, un “dono” che li fa sentire straordinari, e vi si attaccano per nutrire l’ego, senza comprendere che chi ha un talento ha comunque bisogno di confrontarsi con gli altri e di completare la propria preparazione con esperienze e conoscenze adeguate.
- -Si polarizzano, cioè danno importanza solo alle percezioni sottili o angeliche, trascurando completamente altri aspetti della propria vita, come le relazioni, o l’alimentazione, o la meditazione, ecc… Il channeling diventa un rifugio, una nuvoletta sulla quale sedersi comodamente per non affrontare la realtà.
- -Cadono preda di un mondo di cui non conoscono quasi nulla, rimanendone affascinati in una sorta di rapimento, come si trattasse di una droga, che fornisce effetti speciali, i quali possono essere scambiati per illuminazione spirituale.
Sono tutte trappole dell’ego.
C’è anche chi, sull’onda di notizie riportate da altri, si lascia prendere e si immerge in una costruzione puramente mentale, e in cui il sentire è influenzato dalla suggestione. Allora nascono di punto in bianco channellers che non solo scrivono messaggi per se stessi, ma sovente anche per gli altri. Magari costoro sono animati dalle migliori intenzioni, e agiscono in buona fede, ma non andranno tanto lontano nel loro cammino spirituale, a meno che queste esperienze servano loro a comprendere la necessità di intraprendere anche altro tipo di lavoro su di sé.
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2. I rischi del channelling sono interni
A cosa serve il channelling? Ve lo siete mai chiesti?
Il channeling non è fine a se stesso. Nell’era della Nuova Energia, il channelling ha uno scopo ben preciso.
Il channeling serve a elevare le nostre frequenze energetiche: stimolando le nostre antenne, le sintonizza su vibrazioni di quinta dimensione, così da renderci sempre più ricettivi a segnali e informazioni elevate, che ci conducono al nostro massimo bene. Va da sè che le forme-pensiero di terza dimensione vengono lasciate andare perché l’attenzione è focalizzata su ciò che è alto ed espanso. Ubi maior, minor cessat.
Il channelling ci è dato per procedere più speditamente verso noi stessi, verso il conseguimento a cui ogni anima anela: realizzare il SE’ essenziale, la propria vera Natura, ossia l’energia divina di cui è impregnata, e portarla nel mondo terreno nella maniera che è propria della sua individualità.
Chi si accorge di avere la dote del contatto angelico come dono o talento, dovrebbe avere l’umiltà di riconoscerlo a servizio di qualcosa di più grande, come in effetti ogni talento autentico è. E quel qualcosa di più grande non è necessariamente aiutare gli altri; può diventarlo, ma prima occorre saper aiutare se stessi. Chissà perché, se uno ha, per esempio, il talento di giocare bene a calcio, si dà per scontato che faccia un training, che abbia un coach, che faccia gli allenamenti, e chi invece ha il dono del channeling spesso si ferma lì, non va oltre, crede che il dono sia tutto, e di essere a posto così.
Chi si trova a canalizzare spontaneamente e non è su un cammino di meditazione, dovrebbe essere da ciò stimolato a intraprenderlo, a farsi delle domande, a cercare, facendosi anche aiutare da chi è già più avanti, e/o mettendosi sotto la guida di un Maestro incarnato. Solo così potrà evitare di cadere nelle trappole della mente.
Chi è già sulla strada della consapevolezza e ad un certo punto ha l’apertura al channelling, dovrebbe esserne velocizzato se il lavoro che ha svolto precedentemente è stato fatto bene e ha coinvolto tutti i piani: corporeo, emotivo, mentale, spirituale. Se manca qualcosa, o c’è la necessità di approfondire un aspetto, il channeling lo segnalerà, così che la persona potrà lavorare su ciò di cui ha più bisogno.
Dunque il vero rischio a cui è esposto il channeller è innanzitutto quello di non comprendere il senso dell’esperienza del channelling: esso non è qualcosa che ci è dato per diventare più “speciali” di ciò che già siamo, o per gratificare il nostro ego “ecco, IO canalizzo”; non è nemmeno una via di fuga dalla realtà di esseri umani con la problematicità che ciò comporta, e attraverso la quale siamo chiamati a evolvere. Non è un mezzo di intrattenimento, qualcosa come “il mass-media della nuova Era”, non è un riempitivo o un diversivo. Non è una via per dar sfogo alla curiosità.
Il channelling è un mezzo per il risveglio, per accendere e ampliare la consapevolezza.
Come tale, dovrebbe accompagnare il cammino di consapevolezza, non sostituirsi ad esso.
Chi crede di evolvere solo perché riceve delle canalizzazioni, e non fa nient’altro, mancherà il punto. I channelling non serviranno allo scopo.
Da questo fraintendimento derivano tutti gli altri pericoli legati al channelling.
La prima e fondamentale cosa che bisogna comprendere è che tutti i pericoli “esterni” quali spiriti bassi, burloni, infestazioni larvali, elementali, ecc…. sono la CONSEGUENZA di un approccio sbagliato al channeling. Il problema è a monte e va sempre ricercato dentro di sé.
Se sviluppi l’ego, se usi il channeling con la personalità e per la personalità, andrai incontro a problemi. Il basso attrae il basso. Dovrai sempre separare: separare una Guida dall’altra, uno Spirito da un altro, e soprattutto separare Te da Te stesso. I problemi anzichè diminuire aumentano, la tua spiritualità si complica, ma tu potresti non accorgertene nemmeno perché vivi nella tua bollicina di luce appariscente.
Il channeling, come ogni strumento di Luce, è neutro. L’uso che ne fai dipende solo da te. E’ sempre una questione di integrità.
Se sei INTEGRO, comprendi come usarlo, cosa farne, in quali termini.
E più sei integro, più il channeling stesso ad un certo punto sparisce, non ne hai più bisogno. Se sviluppi attaccamento al mezzo, non raggiungerai mai il fine. Non raggiungerai lo scopo per cui il mezzo ti è stato consegnato nelle mani. Il fine è l’illuminazione. Niente di più, niente di meno che Te stesso nella tua totalità.
Come essere integro? Sii onesto con te stesso e chiediti: “Perché voglio canalizzare? Qual è l’esigenza interiore che mi spinge al channeling?”
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3. Channeling e legge d’attrazione
Abbiamo fatto questo lungo preambolo prima di parlarvi del tema di questo articolo, perché è impossibile esporre qualcosa in merito agli spiriti bassi legati al channeling senza prima aver parlato del fenomeno del channeling nel contesto della Nuova Energia, delle aperture che stanno avvenendo, e di come le persone reagiscono.
Nella vita, ogni evento che si crede provenga dall’esterno in realtà ce lo attiriamo noi: tu sei il mondo, i Maestri illuminati ce l’hanno detto e ripetuto in tutti i modi. Eppure c’è ancora qualcuno che alimenta la falsa credenza che ci sia qualcosa o qualcuno al di fuori che determina chi siamo, come ci sentiamo e in che stato siamo. Un tale modo di pensare non è reale e non è allineato con le leggi universali, ed è pericoloso perché chi pensa in questi termini dà via il proprio potere e crea inconsapevolmente una bolla di paura intorno a sé, si rende permeabile ad ogni sorta di frequenze basse, esponendosi davvero a recepire energie oscure e a farle sue. Non potrà liberarsene finché non comprenderà che tale attrazione parte dalla sua mente che ha creato tutto ciò. E per realizzarlo ci vuole consapevolezza, non basta averne nozione per averlo letto sui libri.
Tutto ciò che ti arriva durante un channeling: informazioni, insegnamenti, Entità, Angeli, guarigioni, infestazioni, ecc… l’hai attirato tu. Se vibri ad una frequenza elevata, attrai messaggi unificanti, attrai Esseri di Luce elevati, e in grado di elevarti. Se vibri ad una frequenza bassa perché la tua mente è ancora identificata con strutture di terza dimensione, e tu sei la tua personalità, attrai messaggi contraddittori, o poco veritieri, attrai Esseri di dubbia provenienza, che non ti aiutano veramente, e che magari blandiscono il tuo ego per rubarti energia.
Le Entità, siano elevate o basse, sono specchi di te, di dove ti trovi.
Le entità basse si introducono nel tuo campo energetico attratte da una sola cosa: la PAURA.
Non ha senso focalizzarsi sul fatto di “proteggersi” dalle Entità basse o malevole, e perdere di vista se stessi, la propria percezione. Già l’idea di doversi “proteggere” indica che c’è paura, e che tale paura, invece di essere affrontata e trasformata consapevolmente nella propria energia, viene proiettata fuori. Si sta dando via potere. Per questa via ci si allontana sempre più da se stessi.
Se si ha paura di incorrere in Entità oscure, ciò può significare una di queste cose:
- -Non ci si sente preparati a canalizzare: questa è una paura buona, che ti avverte che ti manca qualcosa e che ti segnala un bisogno. La soluzione è rivolgersi a qualcuno che ha esperienza in merito e che può aiutarti.
- -Non si vuole, di fatto, aprirsi a canalizzare: la soluzione è prenderne atto e rispettarsi nel proprio limite. Se dici “NO” non fai del male a nessuno. Sentiti libero, non sei costretto a fare channeling solo perché ti è capitato qualche volta. Il channeling è un invito, i primi contatti sono il biglietto da visita delle Guide, poi sta a te accettarlo o no. Magari per te è meglio fare yoga, o shiatsu, o altro tipo di disciplina del benessere, non meno valida!
- -Ci sono paure di altro tipo nell’inconscio, forse legate a traumi del passato. La soluzione è affrontarli, prendersene cura, lavorando su di sé, per conoscerle e scioglierle. Chi teme intrusioni, ha la tematica dell’invasione: forse un genitore l’ha invaso psicologicamente. Il bambino interiore vuol essere guarito.
- -Se hai paura significa che sei poco radicato nel corpo fisico. Un buon lavoro di consapevolezza corporea ti sarà utile per superarla gradualmente e sentirti meglio a livello emotivo. La bioenergetica, le meditazioni attive e il breathwork sono indicati.
Ricorda: nessuna Entità del mondo sottile può farti qualcosa di male senza che tu glielo permetta. Siamo portati a credere che loro abbiano dei super-poteri per il fatto di non avere un corpo fisico, ma è esattamente il contrario. Chi ragiona così non ha un buon rapporto con la propria incarnazione. Siamo noi ad essere avvantaggiati rispetto a loro: avere un corpo fisico è una grande opportunità. Angeli e Arcangeli ce lo ricordano continuamente. Il channeling serve ad aiutarci a coglierla questa opportunità.
In altra pagina di questo sito ho esposto la distinzione tra vecchia e nuova medianità. Con la medianità di vecchia energia si è esposti maggiormente a intrusioni, perché si tratta di un’esperienza basata sulla possessione, non è una via fondata sulla consapevolezza né mira allo sviluppo della consapevolezza. La medianità della Nuova Era ha tutt’altra energia, è basata sulla Presenza e volta all’espansione della consapevolezza. E’ proprio il concetto di separazione tra te e l’Entità di Luce che viene a cadere, e che viene sostituito dall’esperienza dell’Uno, dell’unione tra te e l’Angelo, in un unico messaggio di Luce veicolato dalla percezione delle frequenze di quinta dimensione. La tua vera voce interiore, o voce del cuore, ne viene rafforzata. In tale contatto tu non puoi cadere vittima di intrusioni sgradevoli, perché stai con te stesso mentre stai con l’Entità di Luce, che ti guida rispettandoti, senza invaderti.
La medianità di terza dimensione sopravvive oggi in forme corrotte di channeling, perciò è opportuno stare attenti. Come? Partiamo da noi stessi. Se sei chiaro con te stesso, non attrai oscurità. Potrai talvolta sbagliare per mancanza di esperienza, o perché la tua percezione non è ancora sufficientemente affinata, ma i tuoi saranno errori da cui imparerai, non potranno recarti danno.
Chiediti:
- Che tipo di percorso sto facendo? Su cosa si basa? Dove è diretto?
- Sono disposto a imparare, a sperimentare, a farmi aiutare?
- Sono aperto ad ascoltare e a osservare me stesso? Cosa mi aspetto dal channeling?
- E soprattutto, sono disposto a lavorare su me stesso?
Quest’ultimo aspetto non è incluso nella vecchia medianità, che tutt’al più propone forme rudimentali di auto- riflessione, che trascurano o solo sorvolano l’aspetto olistico, la meditazione, e soprattutto il lavoro bioenergetico e corporeo.
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4. Channeling e consapevolezza
Ricorda: la mente può mentire, il corpo non mente mai. Il lavoro sul corpo è indispensabile per chi fa channeling. Praticare tecniche di bioenergetica, danza-terapia, meditazioni attive, rebirthing, ecc…. , aiuta a stare con i piedi per terra, a radicare nel corpo la consapevolezza. Ciò ci fa distinguere il vero dal falso, consapevoli di cosa è autentico, lasciando andare ciò che è indotto dalla mente, dalla suggestione.
I corpi sottili si possono attivare e sviluppare se il corpo fisico è a posto, svolge le sue funzioni ed è abitato dalla consapevolezza.
Ciò è l’antidoto più sicuro a intrusioni di Entità non gradite. Le quali possono venire solo se tu non sei in casa. Come si vede nel film “Essere John Malkovic” (se non l’avete mai visto, cercatelo e guardatelo!), in cui il protagonista viene abitato da altri spiriti che a turno si impossessano di lui e vivono al posto suo, per i più svariati motivi, ma di base per usarlo.
Immagina cosa può accadere se lasci aperta la porta di casa tua e tu non ci sei: entrano i ladri. Lo stesso accade se ti apri al channeling senza essere presente a Te stesso: possono entrare esseri non intenzionati ad aiutarti, ma a sfruttare la situazione. La soluzione non è mettere l’intento nello scacciare queste energie; se tu non ci sei, chi è che può scacciarli? Fare un’invocazione non basta, equivale solo a nutrire una superstizione. Il rimedio è nello sviluppo della tua Presenza. Stai in casa tua, stai nel tuo Essere, sii attento, sii presente. Vivi le tue percezioni con consapevolezza, e col tempo e con la pratica si affineranno. Stai in fiducia. Non potrà accaderti nulla di male. Se stai nella tua casa, e te ne prendi cura, la tieni pulita e la decori, può solo accogliere invitati che siano all’altezza dell’ambiente.
I corsi di channeling con Renata e Asimo dedicano particolare cura a tali aspetti, come si può leggere nelle testimonianze di chi li ha frequentati. Uno di loro, alla fine di un corso, ha detto: “Sono felice perché ho compreso che fare channeling non è solo scrivere tante belle cose su un foglio di carta, come facevo prima, ma è sentirle vibrare dentro di me e metterle in pratica. Così diventano vita.”
E’ questo il channeling: una risonanza che si traduce in parola, che si espande e che porta guarigione. E ogni guarigione è un atto di liberazione dalla paura.
di Renata Rosa Ughini
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