Un semplicissimo segnale di STOP. Quante volte lo abbiamo visto? Sappiamo bene cosa significa e quale comportamento richiede.
Vediamo in questo articolo come esso sia utile nel lavoro su di sé: uno strumento base senza il quale nessuna crescita vera è possibile.
Infine, una meditazione facile per mettere in pratica, anche da soli a casa, questo semplice insegnamento, e rafforzare l’attitudine a fermarsi.
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La mente ti prende in giro
Per comprendere quanto sia necessario esercitarsi nello STOP, occorre considerare le tendenze della mente condizionata, che ci tiene separati da noi stessi.
*La mente è come una giostra che non si ferma mai
Quando Colui che pensa è assente, perché ancora è sconosciuto a se stesso, la mente ha il sopravvento e continua a saltare di qua e di là, a roteare come una giostra, incessantemente. E noi siamo catturati da lei, la seguiamo ovunque ci porta. Ci facciamo prendere per il naso. Diamo credito a qualunque cosa ci propina, e anche quando ci sembra di contraddirla, è sempre lei che produce ciò, ma noi ne siamo ignari. Ci diamo botta e risposta da soli, rimanendo all’interno del circuito da essa generato. Questo stato si chiama identificazione.
*La mente ti tiene alla periferia di te stesso
Tutto ciò si svolge alla periferia, proprio come una giostra: si è attratti dalle forme che si muovono in prossimità della circonferenza, si rimane a giocare lì, ignari delle aree prossime al perno centrale, dove il movimento è più contenuto.
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