Estia o Vesta nell’antichità era la Dea che custodiva il fuoco sacro nel cuore della casa.
Le Vestali erano fanciulle a lei consacrate col compito di tenere sempre acceso il fuoco al centro del tempio.
In ogni donna c’è una Estia: è l’archetipo femminile della Signora della casa. Personifica l’energia femminile domestica.
Vediamo insieme quali sono le sue qualità.
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Questo articolo fa parte della serie dedicata agli archetipi femminili che potete trovare sfogliando questo blog.
Per una presentazione generale degli archetipi femminili vedi le pagine:
“Le dee dentro la donna”
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La donna della “domus”
Nell’ebook “Energia Femminile” abbiamo parlato del significato profondo del termine “donna”: colei che domina la propria energia femminile, colei che detiene il potere femminile. E’ la “domina”, è la padrona della “domus” ossia della casa, sia esteriore che interiore.
Conoscere, attivare e armonizzare gli archetipi femminili permette alla donna di diventare “donna” nel senso più profondo del termine: la signora di se stessa e delle energie che accoglie dentro di sé.
Vediamo insieme quale contributo può dare Estia o Vesta, alla donna in cammino.
La dea Estia presso gli antichi Greci (Vesta per gli antichi Romani) era la dea del focolare, inteso sia come cuore affettivo e spirituale della casa, sia come fuoco che scalda e che permette la cottura del cibo. E’ collocata al centro della casa, che è il suo regno, il suo posto.
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Qualità distintive dell’archetipo Estia
- *CASALINGA
Nella casa Estia si riconosce, trova uno specchio di se stessa. Vive le faccende domestiche con dedizione e con piacere, immergendosi totalmente in esse, con tranquillità, calma e serenità. E’ la brava donna di casa, senza altre ambizioni. La sua casa è curata e ricca della presenza che lei infonde nell’ambiente. E’ una casa calda e accogliente, in cui è gradevole stare o fare ritorno.
- *ORDINATA
Mettendo ordine nella sua casa, mette ordine dentro se stessa.
- *RISERVATA
La sua è una vita appartata, ritirata dal mondo esterno e dalla società.
- *SILENZIOSA
Vive nel raccoglimento, ama il silenzio, nel quale può contemplare il proprio mondo interiore, che è il suo centro, e stare in pace.
- *MEDITATIVA
Stare raccolta per coltivare la spiritualità è la scelta di vita di Estia, che la porta a prediligere meditazioni semplici, tipo lo Zen, e pratiche connesse alle faccende quotidiane.
- *DIS-IDENTIFICATA
Non ha attaccamenti materiali né coinvolgimenti emotivi. E’ lontana dagli eccessi, coltiva la moderazione e l’equilibrio.
- *SAGGIA
Possiede la profondità e la saggezza di una anziana, di una donna matura, che SA, perché si è guardata dentro. E’ colei a cui ti rivolgeresti per confidarti, per essere ascoltata, per un consiglio di valore.
- *VERGINE
Non è interessata al rapporto con l’uomo, ma con se stessa, in quanto portatrice di energie interiori anche maschili, che la rendono completa in se stessa e non dipendente dalle relazioni. Può avere un marito o un compagno, ma rimane autonoma e non perde mai il proprio spazio, anzi, è lei che tiene lo spazio della relazione per sé e per il suo uomo.
- SOLITARIA
Nella sua solitudine Estia trova se stessa. Non è una solitudine emotiva, ma una dimensione di intimità e spaziosità serena, fatta di raccoglimento e ascolto.
- *AUTOSUFFICIENTE
Non dipende dagli altri, ama stare con se stessa.
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Limiti
Vediamo ora quali sono i limiti di questo archetipo. Tali difficoltà emergono quando l’archetipo Estia predomina sugli altri, impedendone lo sviluppo.
- Immobilità, lentezza, staticità
- La casa può diventare un rifugio per evitare di crescere e misurarsi col mondo e con altre esperienze
- Mancanza di interesse per il mondo esterno e incapacità a rapportarvisi
- Mancanza di intraprendenza negli studi, nel lavoro, nel farsi strada nella vita
- Impreparazione nel comportarsi in società
- Ingenuità per mancanza di esperienza in società
- Invisibilità sociale, segregazione, invisibilità (soprattutto in contesti socio-culturali repressivi, per es. donne musulmane)
- Svalutazione, scarsa autostima, inadeguatezza
- Frustrazione (casalinga non considerata)
- Nelle relazioni familiari: distacco emotivo, difficoltà a relazionarsi, a entrare in connessione con gli altri, a esprimere in modo diretto il sentire
- Disadattamento, abitudinarietà
- Astensionismo, difficoltà a prendere posizione
- Passività
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Soluzioni
Cosa fare se come donna ti riconosci nelle difficoltà dell’archetipo Estia? Ecco alcuni spunti:
- Sviluppare altri archetipi femminili che aiutino a colmare le suddette mancanze. Ad esempio, Artemide e Atena possono aiutare nel rapportarsi al mondo del lavoro; Demetra, Hera e Afrodite possono aiutare negli affetti, nelle relazioni.
- Sviluppare un Animus, un archetipo maschile, che consenta di migliorare l’intelletto, la comunicazione.
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Come coltivare Estia
Cosa può fare la donna se si accorge che in lei l’archetipo Estia è carente?
- Può trascorrere più tempo a casa, curare maggiormente il proprio spazio di vita e svolgere le faccende domestiche in modo meditativo.
- Può individuare un centro energetico in casa, un luogo intimo dove meditare, accendere una candela, stare raccolta.
- Può praticare la sadhana del silenzio, astenersi dalla parola e andare dentro se stessa, prendendosi il tempo necessario.
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I riti del fuoco
Tutti i riti del fuoco evocano Estia e sono favoriti dalla sua energia.
Nell’antichità ciò era consueto: ogni casa, grande o piccola che fosse, aveva un focolare che serviva sia come fonte di calore nei periodi freddi, sia per cuocere i cibi o scaldare l’acqua. Oggigiorno non è più così. Non tutte le case offrono la possibilità di accendere il fuoco e dove esso manca, manca anche qualcosa di importante dal punto di vista energetico. Il fuoco tra i cinque elementi è quello maggiormente associato alla spiritualità, per il suo potere di trasformazione. Quando volete preparare una stanza per la meditazione, spesso accendete una candela, la cui fiamma è portatrice di luce. Camini e stufe a legna sono particolarmente apprezzati anche oggi per la qualità di calore confortevole del fuoco di legna, e per i molteplici usi ad essi associati.
Accendere un fuoco in casa, anche di piccole dimensioni, come ad esempio una candelina, consapevoli che non è solo un’abitudine o qualcosa di piacevole, ma manifesta un’energia, è un’ottima pratica, che evoca l’energia di Estia e la mette in movimento. Se il gesto è accompagnato da un particolare intento, quell’energia viene potenziata e può essere direzionata verso un fine superiore, per il nostro massimo bene. E’ un gesto antico che racchiude la saggezza di tutte le donne che ci hanno precedute e che hanno tenuto accesa la luce nelle proprie case, per loro stesse e per i loro compagni e figli.
Come sappiamo, anche utilizzare il fuoco per bruciare qualcosa di cui ci vogliamo liberarci è un’ottima pratica, che con un po’ di accortezza può essere eseguita anche in casa, con il supporto di un piccolo braciere.
Il fuoco è un’energia potente, che richiede di essere governata affinché possa sprigionare i propri doni . Tale è il potere femminile: un’energia potente, naturale e primordiale, che sta al centro del tuo spazio di donna, e che richiede di essere coltivato, ravvivato, e governato, così che tu ne diventi la “domina“, la “signora“, proprio come Estia fa col fuoco nella parte più intima della casa e del tempio, quel focolare che non a caso ha forma circolare, come lo spazio del grembo, sede del potere femminile.
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Un archetipo da tempo trascurato, ed oggi tornato in auge
L’archetipo Estia è stato messo in secondo piano nel mondo che abbiamo conosciuto fino a prima della “pandemia”. La quasi totalità delle donne negli ultimi decenni è stata spinta, che lo volesse o no, a lavorare fuori casa per molte ore al giorno, con le implicazioni che tutte conosciamo: conseguenze negative nella psiche della donna, nella famiglia e nella società.
Ma da qualche tempo, a causa delle misure imposte dal “covid”, si può notare un’inversione di tendenza, con lo sviluppo di nuovi stili di vita più domestici, tra i quali lo lo smart – working, che sta permettendo a molte donne di lavorare a casa.
Ciò ci offre l’opportunità di coltivare l’energia Estia, riservandole nuovamente il ruolo che le spetta, così importante come sostegno al luogo dove sempre abbiamo da fare ritorno: la nostra casa, intesa sia come luogo fisico, sia come casa interiore.
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di Renata Rosa Dwija Ughini
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Per approfondire
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